“E’ necessario fare proposte per agevolare le attività economiche legate al gioco, ma anche e soprattutto garantire la tutela della salute del consumatore/giocatore e dell’ordine pubblico. Inoltre dobbiamo riconfermare la volontà dell’intero settore, e dei concessionari in particolare, di essere disponibili a svolgere il ruolo di terminali dello Stato, garantendo la legalità e il rispetto delle regole. Una cosa tanto più necessaria a seguito di due anni di pandemia che hanno creato un’emergenza nell’intero settore e nella filiera del gioco”.
Lo ha detto Riccardo Pedrizzi – Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001-2006) nel corso del webinar “In nome della Legalità – Senza regole non c’è gioco sicuro” organizzato da Codere.
“Nel 2020 hanno giocato almeno una volta 19 milioni di italiani, pari al 37% della popolazione. La lotta all’ illegalità si fa non con il proibizionismo, ma con l’informazione e la comunicazione. Il Decreto Dignità che vieta la pubblicità agli operatori legali è un danno che si fa a consumatori, che non sono in grado di distinguere tra gioco legale e gioco illegale”.
“Durante la pandemia, nel 2020, la raccolta del gioco online è salita 49,2 miliardi, ma non tutto il gioco fisico si è trasferito online, quindi una fetta è andata al mercato illegale, che nel 2021 si stima varrà circa 20 miliardi di euro. Oggi il comparto del gioco legale conta 300 concessionari, 3200 imprese gestione, 150 mila addetti diretti o indiretti. La raccolta complessiva del 2020 è stata di 88 miliardi, di cui 75 miliardi tornati ai giocatori sotto forma di vincita”.
“Abbiamo necessità di un riordino normativo, di un testo unico dei giochi. L’Accordo Stato Regioni del 2017 era una buona base, ma occorre coinvolgere gli enti locali, che devono affrontare i problemi della ludopatia. Servirà trovare soluzioni all’atteggiamento di chiusura del sistema bancario, che giudicando ad alto rischio l’intero settore del gioco non apre neanche i conti correnti alle imprese che operano nel comparto”.
“Negli ultimi 20 anni non si è intervenuto su questo settore, serve un’operazione di carattere culturale, dobbiamo dare dignità a gioco pubblico legale, mettendo in collegamento il gettito con iniziative sociali e culturali. Serve allargare il perimetro dello Stato per restringere il perimetro di azione della criminalità. Abbiamo una grande chanche, l’istituzione della Commissione di inchiesta su giochi e ludopatie andrà ad esaminare tutte queste problematiche relative al gioco”. cr/AGIMEG