Ordine del Giorno Movimento 5 Stelle: “Inserire anche dipendenti da gioco patologico in programmi assistenziali certificati dalla Pubblica Amministrazione”

La Camera ha confermato la fiducia al governo sul Decreto Lavoro. L’Assemblea di Montecitorio esamina nel pomeriggio di oggi gli ordini del giorno al testo.

Tra gli ordini del giorno, un testo presentato dal Movimento 5 Stelle pone un focus anche sulla dipendenza da gioco.

Ecco il testo integrale:

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame prevede l’istituzione dell’Assegno di inclusione (Adi), indicandone la natura, le finalità e la relativa decorrenza; tale misura, prevista dal 1° gennaio 2024, rappresenta una misura di contrasto alla povertà, di sostegno economico e di inclusione sociale e lavorativa e intende sostituirsi al Reddito di cittadinanza (RdC) che viene abolito dal 1° gennaio 2024;

l’Assegno di Inclusione riduce sensibilmente la platea dei destinatari e rischia di tenere fuori quei nuclei con componenti in particolari condizioni di grave disagio psicosociale in carico ai servizi sociosanitari che risultano di difficile immediato inserimento nel mondo del lavoro;

quindi, una ampia platea di persone adulte e fragili, a breve, rimarrà priva di protezione sociale e con il rischio concreto che diventi ancor più esclusa e vittima potenziale di sfruttamento o di comportamenti devianti;

è doveroso garantire l’accesso per le persone in condizioni di fragilità sociale e comunque non escludere tutte le persone in condizioni di fragilità sociale e che devono essere tutelate, in particolare: i neomaggiorenni che escono da una comunità o concludono percorsi di affidamento dopo anni fuori famiglia (care leavers) e le persone che soffrono di disturbi mentali o di dipendenza, anche da gioco, le persone senza dimora e tutte le persone che attraversano periodi di crisi psicologica e familiare dovuti a lutti o separazioni o che si trovano ad affrontare una malattia improvvisa;

l’articolo 2 del provvedimento all’esame, come modificato al Senato, prevede che l’Assegno di inclusione è riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti del nucleo familiare, a garanzia delle necessità di inclusione dei componenti di nuclei familiari con disabilità, nonché dei componenti minorenni o con almeno sessant’anni di età ovvero dei componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione,

impegna il Governo

ad assicurare che tra i componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione siano inclusi tutti i soggetti in condizioni di fragilità sociale e di disagio psicosociale, anche per transitori problemi di salute fisica e mentale, nonché coloro che escono da una comunità o concludono percorsi di affidamento dopo anni fuori famiglia (care leavers) e le persone che soffrono di disturbi mentali o di dipendenza, anche da gioco, le persone senza dimora e tutte le persone che attraversano periodi di crisi psicologica e familiare dovuti a lutti o separazioni o che si trovano ad affrontare una malattia improvvisa.

9/1238/102. Sportiello, Marianna Ricciardi, Di Lauro, Quartini, Aiello, Barzotti, Carotenuto, Orrico, Tucci.

cdn/AGIMEG