In un Palazzetto dello Sport di Roma sold out il format di “Oktagon Tsunami“, il galà per eccellenza degli sport da combattimento, ha visto trionfare il campione del mondo Mattia Faraoni nella categoria pesi massimi (fino a 95 kg di peso).
Sono andate in scena ben 17 sfide nella cardi di Oktagon, con 3 mondiali ISKA di kickboxing, 5 Super Prestige Fight e 1 Co-Main event. La sfida clou tra Faraoni e il kickboxer romeno Danut Hurduc è iniziata alle 23:28, ma ha saputo regalare un match vibrante e intenso sin dalla prima ripresa.
I due sfidanti si sono affrontati a viso aperto e in alcune fasi dell’incontro a regnare è stato l’equilibrio. Momenti concitati al primo minuti, quando Hurduc stende a terra, ma in modo scorretto, Faraoni. Il campione italiano si procura un infortunio alla gamba destra, con il romeno che si vedrà poi ricevere un punto di penalizzazione dai giudici.
Ripreso il match, Faraoni, ristabilitosi, chiude il 1° round all’attacco. Altro gancio e nuova caduta a terra per il romano nel secondo round. Faraoni non si scoraggia e nei successivi tre round si impone di andare in modo costante all’attacco. A conclusione dei 5 round, al PalaTiziano si festeggia la vittoria di Faraoni ai punti con decisione unanime. Ennesimo successo per l’italiano che si conferma campione del mondo ISKA di kickboxing.
I colpi di scena non finiscono qui e proseguono con la sfida lanciata dal portoghese Bruno Suzano (che aveva battuto l’italiano Yuri Farcas per Ko tecnico alla prima ripresa sempre nei pesi massimi) a Faraoni per la cintura ISKA. Da non escludere anche l’eventuale re-match contro il romeno Hurduc.
L’italiano Paolo Cannito è stato battuto ai punti da Hamada Azmani nel mondiale ISKA fino ai 57kg di peso. Nei 5 Super Prestige Fight vittorie importanti per gli azzurri Roberto Oliva, Domenico Lomurno e la valdostana Martine Michieletto (sulla francese Eva Guillot). Sono stati 6 i KO tecnici, di cui tre nei match di MMA (Mixed Martial Arts). L’altamurano Michele Clemente ha addirittura vinto dopo appena 20 secondi dalla prima ripresa sul serbo Aleksandar Coti.
sp/AGIMEG