“Quella di oggi è un’occasione di confronto che ci consente di mettere a fuoco il bilancio di un anno complesso per il settore del gioco. Dobbiamo sgombrare il campo dalla speculazione sulla regolamentazione del gioco, altrimenti non si riesce ad affrontare in maniera tecnica il settore. Il gioco pubblico c’è ed è regolato, c’è un’Agenzia (ADM, ndr) con compiti di regolazione e vigilanza, e dove vi sono irregolarità vengono elevate sanzioni anche milionarie che servono per riportare l’operatività di chi è presente nei giusti canali”. E’ quanto ha dichiarato Marcello Minenna, direttore generale ADM, nel corso dell’evento organizzato da Formiche “Il gioco buono. Il punto di vista degli enti locali“.
“Durante il lockdown vi è la certezza che parte del gioco legale si è trasferito nel gioco illegale, che si portano dietro la criminalità organizzata, con illeciti di varia natura. Ciò ha portato a danni all’economia legale. Si può migliorare l’algoritmica del gioco pubblico che è vigilata, il sistema e l’elettronica che sta dietro a questi apparati definisce con esattezza il payout delle vincite. In tutto il restante gioco del mondo non regolato non esiste tutto questo. In due anni l’attività del Copregi, che Adm ha rilanciato con la collaborazione con le forze di polizia, ha mostrato la gravità e l’impatto negativo sul territorio del gioco illegale. Nel 2021 sono state chiuse oltre 200 sale ed elevate sanzioni per milioni di euro”.
“In attesa del riordino del gioco pubblico – ha detto ancora Minenna – serve una appurata discussione tra gli organi di competenza, senza considerazioni etiche. L’app gioco legale ha la finalità di far sapere a chi ha deciso di giocare se dove sta andando a giocare sia una sala nell’ambito della legalità e della regolazione dell’Agenzia. Abbiamo un confronto costante con il Sottosegretario con delega ai giochi, Federico Freni, si tratta ora di superare alcune questioni che altrimenti rischiano di non consentire una regolazione adeguata e moderna del settore. Vi sono concessioni che scadono, provvedimenti di proroga, mentre serve definire un nuovo assetto. Adm è all’avanguardia per verificare eventuali criticità, ma dobbiamo evitare di spianare la strada alla criminalità organizzata che con il lockdown e la chiusura della rete del gioco pubblico si è arricchita. Nonostante nostri tentativi di repressione, è evidente che se non definiamo un recinto sarà difficile vigilare e riuscire a garantire interventi efficaci. Questa è la vera sfida”.
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