“Rappresento la Lega dei concessionari del gioco online, il segmento più colpito nell’immediato dagli effetti dei preannunciati provvedimenti che per ora sono trapelati attraverso bozze o a mezzo stampa, ma che saranno a breve portati all’attenzione del Consiglio dei Ministri. Le rappresentanze che oggi sono riunite, ciascuna con le proprie peculiarità, palesano sgomento e disappunto da parte del gioco legale per una mancata opportunità: il riordino complessivo e coordinato del comparto“. E’ quanto ha dichiarato Moreno Marasco, presidente di LOGiCo, nel corso della conferenza “Gioco: un solo mercato, un solo riordino”, promossa dall’Istituto Milton Friedman.
“L’approccio non coordinato che si sta delineando appare discutibile nel merito e nel metodo: esso è privo di una procedura di consultazione del mercato aperta e trasparente. Ad ora, solo pochi soggetti beneficeranno di questi bandi che si stanno prefigurando, mentre gli altri continuano ad operare nel mercato senza certezze nel potervi poi rimanere nel mutato scenario competitivo. Nel merito, anziché attuare un riordino organico, il legislatore interviene anzitutto sul segmento del gioco online, proprio quello che rappresenta dal punto di vista normativo, operativo e strategico il fiore all’occhiello del gioco legale che tutela i giocatori problematici, contrastando il riciclaggio e il gioco minorile attraverso la tecnologia. I sistemi di legalità adottati in Italia sono stati copiati nel resto del mondo. Il segmento è spesso incompreso e confuso con i principali concorrenti: gli operatori illegali privi di concessione, con la complicità dello scellerato divieto di pubblicità che ha pregiudicato la visibilità dei concessionari lasciando emergere l’illegalità”.
“Con questo tentato riordino del settore dell’online e anticipato rispetto al gioco fisico si consolidano posizioni dominanti espellendo due terzi del mercato. L’intervento drastico del costo della concessione non ha precedenti nel panorama legislativo degli altri Stati europei, anche a voler considerare il raddoppio del giro di affari, portare il costo a 7 milioni di euro è del tutto ingiustificato, soprattutto se rapportato ai precedenti bandi che erano nell’ordine dei 200.000 euro, quindi un incremento di 35 volte. Con tali requisiti noi prefiguriamo che rimangano non oltre 20 concessionari, rispetto ai 91 esistenti oggi. Inoltre, chi aveva manifestato la volontà di entrare nel mercato italiano rivedrà le sue intenzioni.
“E’ un intervento ingiustificato anche dal punto di vista economico poiché la partecipazione di 20 concessionari farà incassare 140 milioni di euro, inferiore rispetto a quanto sarebbe stato ottenibile ispirandosi al bando vigente. L’associazione Logico richiede e auspica, nel rispetto dei principi costituzionali di tutela della concorrenza, non discriminazione e trasparenza, l’individuazione di un costo fisso della concessione che sia proporzionato e non discriminatorio e consenta l’inclusione della maggior parte dei correnti concessionari”.
“Fra le altre curiosità – prosegue Marasco – si prevede una singolare sanatoria dei PVR senza una regolare gara pubblica e con un costo annuo per punto vendita irrisorio: soli 200 euro. Sarebbe invece auspicabile una procedura aperta e non discriminatoria per l’aggiudicazione di tali diritti agli operatori che parteciperanno alla prossima gara per le concessioni a distanza, indicando precise regole su quali siano i limiti di concentrazione e il costo commisurato all’attività effettivamente gestita nei locali. Considerando le alterazioni del fenomeno dei PVR sarebbe auspicabile una disciplina che li distingua nettamente”.
“In conclusione, per ottenere un risultato coerente appare necessario un riordino dell’intero comparto che inizi da una consultazione aperta e trasparente del mercato per cogliere l’opportunità di un riordino organico che esprima una visione complessiva a lungo termine del settore”, conclude Marasco. ac/AGIMEG