Non si cambia sulle pensioni ma si ragiona sulla piena rivalutazione all’inflazione, mentre il taglio del cuneo fiscale e la riforma delle aliquote Irpef diventeranno strutturali. Risorse verranno dai tagli alla spesa e da un contributo delle imprese che hanno fatto più profitti negli ultimi anni.
Sono i punti principali contenuti nella prossima manovra di bilancio che il Governo ha anticipato a sindacati e imprese, convocati a palazzo Chigi per informarli sul Piano strutturale di bilancio.
Quest’ultimo documento, previsto dalle nuove regole europee del Patto di stabilità e che mira a definire una traiettoria per il risanamento dei conti pubblici dei Paesi in condizioni di debito, è già stato presentato in Consiglio dei Ministri ed è atteso ora alle Camere.
Il prossimo 15 ottobre i contenuti della Manovra dovrebbero essere inviati a Bruxelles per poi arrivare il 20 alla stesura della Legge di Bilancio vera a propria.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ricordato che l’approccio resta “prudente e responsabile”. Priorità del Governo è “rendere strutturali in maniera sostenibile alcune misure, coerentemente con quanto annunciato”, cioè la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori a basso e medio reddito e la riforma delle aliquote Irpef.
Per quanto riguarda le riforme, quattro le aree interessare: giustizia, pubblica amministrazione, ambiente imprenditoriale e fiscalità.
Invece, per le risorse si punta sulla spending review e una forma di contributo delle imprese che più hanno tratto profitto in questi anni di prezzi alle stelle. Escluse le tasse sugli extraprofitti. cdn/AGIMEG