Maggi (Sisal): “La nostra azienda mette al centro la tutela del consumatore. Nuova frontiera è la prevenzione di possibili problematiche attraverso i nuovi strumenti tecnologici”

“L’Italia per molti anni ha avuto un sistema normativo ritenuto all’avanguardia. Negli ultimi anni però altri Paesi hanno superato l’Italia sotto molti punti di vista. Uno dei temi per recuperare il gap è la tutela dei consumatori, ovvero cercare di prevenire i disturbi da gioco piuttosto che intervenire in seguito. Anticipare significa avere strumenti di ricerca e analisi, utilizzando tutti gli strumenti tecnologici disponibili adesso”. È quanto ha detto il Direttore degli Affari Istituzionali di Sisal, Giovanni Emilio Maggi, durante la tavola rotonda “Il futuro sostenibile del Gaming” all’Italian Gaming Expo.

“In Sisal il modello organizzativo è cambiato, poiché abbiamo coinvolto anche il management dell’azienda in questa tematica. Inoltre, abbiamo creato dei gruppi di lavoro trasversali in modo tale che in tutte le strutture ci sia attenzione verso questo tema. Infine, una buona parte delle persone dedicate al digitale che stanno cercando di trovare nuovi strumenti per predire quando una persona potrebbe sviluppare determinate problematiche”.

Sisal ha fondato la Fondazione Fair che è finalizzata a sviluppare proposte, analisi e ricerche riguardo alla tutela del giocatore. È una Fondazione che intende essere a disposizione del settore e delle istituzioni”.

“La riforma del gioco era molto attesa. I 7 milioni di costo delle concessioni online vanno visti in prospettiva, anche considerando il grande aumento dei volumi del gioco online. In Grecia i costi sono simili anche se la popolazione è inferiore a quella italiana. Il mercato dell’online è molto fluido, quindi il sistema per tenere legati i consumatori ai concessionari italiani è di rendere le regole similari a quelle europee”.

“Il pregiudizio verso il gioco è ancora molto presente ed è anche un po’ colpa nostra perché nel passato non siamo riusciti a rappresentare bene ciò che facciamo. Il lavoro che facciamo nell’interesse dello Stato è di grande qualità e attenzione. Forse non siamo ancora in grado di fare emergere il grande lavoro che svolgiamo sotto molti aspetti”. ac/AGIMEG