Totocalcio e SuperEnalotto, gennaio mese “storico”: arrivano il “13” ed il “6”

Il primo mese dell’anno è “storico” non solo per il Lotto ma anche per il Totocalcio ed il SuperEnalotto. Il 21 gennaio del 1951 la schedina del Totocalcio passava da 12 a 13 partite, un numero che nell’immaginario collettivo diventerà sinonimo di “fortuna” e di “cambiare vita”.

La novità venne introdotta in occasione della 1ª giornata del girone di ritorno della serie A 1950/51. Era anche l’anno del primo Festival di Sanremo che fu vinto da Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori”.

Nato il 5 maggio del 1946 da una idea di Massimo Della Pergola, noto giornalista sportivo dell’epoca, il Totocalcio diventò presto un appuntamento irrinunciabile per milioni di italiani, in un Paese che cercava di ripartire dopo la catastrofe del secondo conflitto mondiale. Il primo vincitore è Emilio Biasotti che incassa subito 496 mila lire.

Con il passare del tempo non fu obbligatorio scrivere nome e cognome sulla schedina e così il primo “13” anonimo risale al novembre 1957. A Bologna vengono incassati 223 milioni di lire e la firma sulla schedina è «Mamma e io». La vincita più ricca risale al 7 novembre 1993, quando un giocatore di Crema (Cremona) vince un 13 e cinque 12 incassando cinque miliardi e 600 milioni di lire.

Il 17 gennaio del 1998 ci fu invece il primo “6” al SuperEnalotto. Ad aggiudicarselo fu un fortunato giocatore di Poncarale, in provincia di Brescia, che si portò a casa 11,8 miliardi di lire, la più alta vincita mai registrata in Italia fino ad allora.

Nato poco più di un mese prima (il 3 dicembre del 1997), il SuperEnalotto conquistò in poco tempo milioni di italiani, che negli anni successivi fecero la fila per tentare la vincita miliardaria, diventata poi milionaria con l’introduzione dell’euro. sb/AGIMEG