Lotteria Italia: anche nel 2023 sarà l’unica Lotteria. Via libera della Commissione Finanze alla Camera

La Commissione Finanze alla Camera ha dato il via libera al decreto che individua, anche per il 2023, una sola Lotteria Nazionale. Si tratta della Lotteria Italia, conosciuta anche come Lotteria della Befana perché l’estrazione è prevista il 6 gennaio di ogni anno.

“L’abbinamento di lotterie nazionali a trasmissioni televisive e/o radiofoniche di richiamo nazionale costituisce un elemento importante per il successo del gioco, anche in termini erariali. L’impatto mediatico esercitato dal messaggio televisivo suscita infatti curiosità nei confronti della lotteria e un maggiore interesse da parte del pubblico. Ai fini del mantenimento dei livelli della raccolta nel settore, in particolare per la Lotteria Italia, la riaffermazione delle lotterie tradizionali non può prescindere dal correlato interesse che le emittenti televisive potranno riservare nei confronti di tale gioco qualora propongano abbinamenti a spettacoli televisivi di più rilevante interesse ed in fasce orarie di maggiore ascolto”, è stato sottolineato in Commissione.

I dati dei biglietti venduti nel periodo 2016-2022 sono i seguenti: 8.805.040 nel 2016; 8.603.900 nel 2017; 6.955.460 nel 2018; 6.717.269 nel 2019; 4.569.177 nel 2020; 6.359.771 nel 2021; 6.013.665 nel 2022.

Ecco il resoconto dell’esame in Commissione:

Stefano Giovanni Maullu (FdI), relatore, ha ricordato che “il presente schema si riferisce alle lotterie da effettuare nell’anno 2023. Rammenta che la disciplina legislativa generale in materia di lotterie è in larga parte contenuta nella legge 4 agosto 1955, n. 722, come modificata dalla legge 26 marzo 1990, n. 62, che all’articolo 1 autorizza, a decorrere dal 1990, l’effettuazione di un numero di lotterie nazionali fino ad un massimo di dodici ogni anno, nonché di una lotteria internazionale. Le manifestazioni da collegare alle lotterie autorizzate sono individuate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro il 15 dicembre di ogni anno, con effetto per l’anno successivo. Sullo schema di decreto sono sentite le competenti Commissioni parlamentari che devono esprimersi entro trenta giorni dalla richiesta. Il comma 3 dell’articolo 1 della legge n. 722 del 1955 stabilisce che, ai fini dell’individuazione delle lotterie nazionali, occorre tenere conto: della rilevanza nazionale o internazionale; del collegamento con fatti e rievocazioni storico-artistico-culturali e avvenimenti sportivi; della validità, della finalità e della continuità nel tempo dell’avvenimento abbinato; dell’equilibrata ripartizione geografica; della garanzia, mediante l’avvicendamento annuale, di lotterie per ogni gruppo di manifestazioni culturali, storiche, sportive e folcloristiche di rilevanza nazionale. La gestione e l’esercizio delle lotterie nazionali ad estrazione differita sono riservati, ai sensi dell’articolo 21, comma 6, del decreto-legge n. 78 del 2009, all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che vi provvede direttamente ovvero mediante una società a totale partecipazione pubblica. A partire dalla Lotteria Italia 2010, le lotterie non sono gestite secondo meccanismi basati sul regime concessorio, ma direttamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, avvalendosi della fornitura di alcuni servizi da parte di Lotterie Nazionali S.r.l., in quanto unico soggetto, tra quelli invitati attraverso procedure selettive ristrette tra i maggiori operatori del settore, che ha manifestato il proprio interesse al riguardo. Ricorda che Lotterie Nazionali S.r.l. è una società composta da Lottomatica Holding S.r.l., Scientific Games International Inc., Arianna 2001 S.p.A., Servizi in Rete S.r.l. Ciò premesso, segnala che lo schema di decreto in esame individua per l’anno 2023 la lotteria nazionale ad estrazione differita Lotteria Italia, con eventuale abbinamento a trasmissioni televisive. Il Ministero dell’economia e delle finanze, pertanto, ha ritenuto opportuno confermare per l’anno 2023 l’indizione di un’unica lotteria nazionale ad estrazione differita. Rammenta che nel corso degli ultimi anni l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha proposto la riduzione del numero delle lotterie ad estrazione differita per la crescente disaffezione del pubblico nei confronti di tale prodotto di gioco. Le ragioni del costante trend negativo nell’andamento delle lotterie ad estrazione differita sono da ravvisare, da un lato, nell’incremento esponenziale delle offerte di gioco, soprattutto quelle con prospettiva di vincita immediata, dall’altro nel fatto che si è perso il senso dell’abbinamento a manifestazioni e ad eventi tradizionali. Per quanto concerne la Lotteria Italia i dati riferiti ai risultati degli ultimi anni comunicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli evidenziano una diminuzione costante del numero dei biglietti venduti, con un picco negativo nell’anno 2020 legato all’emergenza pandemica, con particolare riferimento alla riduzione degli orari di apertura di alcuni esercizi commerciali e alle limitazioni agli spostamenti. I dati dei biglietti venduti nel periodo 2016-2022 sono i seguenti: 8.805.040 nel 2016; 8.603.900 nel 2017; 6.955.460 nel 2018; 6.717.269 nel 2019; 4.569.177 nel 2020; 6.359.771 nel 2021; 6.013.665 nel 2022. Non considerando la richiamata eccezionalità dell’edizione del 2020, si continua a rilevare una diminuzione delle spese totali per la gestione della lotteria (pari nel 2022 a 5.611.325 euro rispetto ai 5.956.855 euro del 2021, 4.549.885 euro del 2020, 6.292.345 euro del 2019, 6.404.300 euro del 2018, 19.409.500 del 2017 e ai 19.759.200 del 2016). In particolare, la decisa diminuzione delle spese che si riscontra a partire dal 2018 è riconducibile all’assenza nel tagliando della Lotteria Italia del premio della lotteria istantanea abbinata (gratta e vinci) che nelle edizioni del 2017 e del 2016 ha pesato rispettivamente per 11.389.800 e 11.647.080 euro. Nel 2022 il saldo tra l’incasso derivante dalla vendita dei biglietti (30.068.325 euro) e le spese sostenute (5.611.325) è pari a 24.457.000 euro. Tale importo è diviso al 50 per cento tra l’utile erariale e la corrispondente quota da destinare a massa premi (entrambi pari a 12.228.500 euro). Il risultato economico finale dell’edizione del 2022 dato dall’utile erariale (12.228.500 euro) più il rimborso delle spese generali di gestione (601.366,50 euro), a cui va sottratta l’integrazione massa premi a carico del bilancio dello Stato (3.982.500 euro), è di 8.847.366,50 euro (10.381.977,10 euro nel 2021 e 6.202.417,70 nel 2020). Segnala infine che la relazione tecnica che accompagna il provvedimento, redatta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, evidenzia che l’abbinamento di lotterie nazionali a trasmissioni televisive e/o radiofoniche di richiamo nazionale costituisce un elemento importante per il successo del gioco, anche in termini erariali. L’impatto mediatico esercitato dal messaggio televisivo suscita infatti curiosità nei confronti della lotteria e un maggiore interesse da parte del pubblico. Ai fini del mantenimento dei livelli della raccolta nel settore, in particolare per la Lotteria Italia, la riaffermazione delle lotterie tradizionali non può prescindere dal correlato interesse che le emittenti televisive potranno riservare nei confronti di tale gioco qualora propongano abbinamenti a spettacoli televisivi di più rilevante interesse ed in fasce orarie di maggiore ascolto”.

Luciano D’Alfonso (PD-IDP) ha chiesto “alla rappresentante del Governo se la distribuzione dei tagliandi della Lotteria Italia venga effettuata presso tutti i punti di raccolta del gioco pubblico, rappresentati non solamente da Lottomatica, ma da una più ampia rete, capillare sul territorio nazionale. Sottolinea quindi il significativo importo che lo Stato ricava dal gioco lecito – pari a 14 miliardi di euro annui – di gran lunga superiore, per esempio, a quelle che si ricavano dallo sfruttamento dei beni demaniali, che sono state quantificate, nel corso dell’audizione del direttore dell’Agenzia del demanio svolta nella giornata di ieri, in 5 miliardi di euro annui. In considerazione di quanto testé rilevato, invita ad ampliare la rete distributiva dei biglietti della Lotteria Italia, estendendola a tutti i punti di gioco lecito, tra i quali cita le sale Bingo, al fine di consentire allo Stato di raccogliere maggiori risorse nella legalità”.

La sottosegretaria Lucia Albano, prendendo atto di quanto segnalato dall’onorevole D’Alfonso, “ritiene che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli abbia già svolto un’analisi approfondita dei soggetti che effettuano la distribuzione dei tagliandi della Lotteria e assicura che potranno comunque essere effettuati ulteriori approfondimenti al riguardo”.

Marco Osnato, presidente, ha evidenziato “come nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento si chiarisca che dal 2010 la gestione e l’esercizio delle lotterie ad estrazione differita non viene più realizzata secondo meccanismi concessori bensì direttamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, la quale si avvale della società Lotterie Nazionali S.r.l. Rammenta quindi che è stata programmata presso la Commissione Finanze un’audizione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e che in quella occasione potranno senz’altro essere approfondite le modalità di individuazione dei soggetti abilitati alla vendita dei biglietti della Lotteria Italia”. “

Stefano Giovanni Maullu (FdI) rammenta come “Lottomatica, richiamata dal collega D’Alfonso, faccia parte di Lotterie nazionali S.r.l.; segnala quindi che, proprio per assicurare una maggiore vendita di tagliandi, dal 2022 è stata introdotta la possibilità di acquistare online i biglietti della Lotteria Italia”.

Marco Osnato, presidente, ha ritenuto opportuno ricordare che i soggetti che distribuiscono i tagliandi della Lotteria Italia operano a titolo gratuito e pertanto non ricavano alcun introito dalla vendita dei biglietti. cdn/AGIMEG