Parlati (pres. SGI), Pautasso (pres. Federippodromi), Marcotti (pres. Federbingo): programmi e criticità del settore del gioco pubblico. IL VIDEO

Si è tenuta a Roma una conferenza stampa organizzata dal nuovo presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati, in cui si è fatto il punto sulle principali criticità del settore dei giochi insieme a Italo Marcotti (FederBingo) e Elio Pautasso (Fedeippodromi). I tre rappresentati di Sistema Gioco Italia hanno risposto, a margine dell’evento, ad alcune domande del direttore di Agimeg Fabio Felici.

GENNARO PARLATI (pres. Sistema Gioco Italia)

Qual è il “centro” del suo programma e cosa cambia rispetto alla precedenti gestioni?

“Il precedente presidente ha effettuato un ottimo lavoro, servito principalmente per traghettare la nostra attività all’interno di Confindustria ed è stato utilissimo per farci conoscere il questo tipo di sistema imprenditoriale. Gli va anche dato il merito di essere stato lui a creare il primo accordo tra Confindustria, Confesercenti e Confcommercio. La differenza sta nel fatto che io vengo dal settore e conosco benissimo le problematiche perché le ho vissute sulla mia pelle e probabilmente anche in termini di confronto all’interno del settore stesso ho l’opportunità di iniziare un dialogo anche al di fuori dai tavoli istituzionali, avendo una buona conoscenza di tutti i presidenti delle associazioni. Forse l’elemento di diversità è proprio questo”.

ELIO PAUTASSO (pres. Federippodromi)

Fra i tanti problemi dell’ippica italiana, ci possono essere quelli creati da una filiera molto ampia e diversificata?

“Purtroppo non c’è mai stata unità di intenti nell’ippica, poiché ogni soggetto porta nelle istituzioni diversi tipi di interessi. Inoltre, anche negli stessi gruppi di interessi ci siano necessità eterogenee. Non credo che il gioco sia per noi un fatto reputazionale negativo, forse lo era qualche anno fa. Ho notato che gli allevatori quando sentono parlare di scommesse ippiche non se ne interessano, anche se da quello dovrebbe arrivare tutto il finanziamento al settore”.

ITALO MARCOTTI (pres. Federbingo)

Qual è il vero problema che sconta il bingo, che fondamentalmente è una sorta di “tombola moderna” ?

“Il progetto iniziale erano 420 sale in prima battuta e 380 sale in seconda battuta. Ad oggi sono attive licenze per meno della metà del progetto iniziale. Quando ci interfacciamo con il mondo politico, sottolineo subito che il bingo non è altro che la tombola moderna. Il problema è che si trova in un contesto che è quello dei giochi di ADM, quindi quando si va a fare un’iniziativa di carattere politico-parlamentare entri in un perimetro del Monopolio di Stato, che annovera anche altri tipi di giochi. Per qualcuno questo contesto equivale a far parte di un mercato in cui c’è il tema del gioco d’azzardo patologico e dunque non c’era nessun politico disposto a spendersi per il gioco in senso lato non solo per il bingo. C’è un problema reputazionale dell’intero settore, non del bingo. Ad esempio quando vengono trovate macchinette irregolari, viene tirato dentro tutto il settore in modo errato e all’opinione pubblica però arriva questo messaggio. Il problema vero è che la reputazione negativa non è all’interno di un solo partito, ma è frazionata in tutte le forze politiche. Inoltre, c’è anche la difficoltà di far capire che il settore non è fatto solo da grandi aziende, ma anche di piccole realtà che a volte trovano molto faticoso l’accesso al credito”.

lp/AGIMEG