Sale l’attesa per l’estrazione di domani sera al SuperEnalotto con il jackpot da 209 milioni di euro, il secondo premio più elevato della storia del concorso. E la mente torna così a quel 13 agosto 2019 quando nel bar Marino di via Cavour 46, a Lodi, fu centrato al SuperEnalotto il 6 da 209.160.441 euro.
Un record che Marisa Caserini, titolare proprio di quel bar, ricorda molto bene. “Da quel 2019 abbiamo incontrato tante persone e con loro condiviso tanti ricordi, tante storie legate a quel giorno, a quella vincita – fa sapere -. Ognuno ricordava la sua, quello che stava facendo nel momento in cui ha saputo della vincita, ed è stato bello perché abbiamo sentito tanti racconti”.
Tra i tanti “visitatori” del bar, qualcuno pare sia passato per caso in via Cavour ma la maggior parte, confessa Marisa, sembra abbia scelto di andare a vedere da vicino il caffè milionario, magari proprio per tentare la fortuna. “Dopo quel primato tante persone sono passate di qua – spiega Marisa -. Chi viene a Lodi anche solo per fare una passeggiata, nella maggior parte dei casi fa anche una capatina nel nostro bar”.
Anche se, pensare che la dea bendata possa tornare a baciare Lodi e lo stesso bar, sembra improbabile. “Si mi piacerebbe se vincessero ancora qui ma per il calcolo delle probabilità è quantomeno improbabile – spiega la titolare di via Cavour-. Io comunque sono contenta già di esserci riuscita una volta”.
E Marisa Caserini non nasconde che avrebbe preferito che il jackpot fosse vinto prima. “Ho visto che è salito quasi come il nostro montepremi – afferma-. Non le nascondo che speravo lo vincessero prima anche se rimaniamo sempre i primi ad aver visto una vincita così alta e, da 3 anni ad oggi, ancora gli unici”.
Rimane ancora un mistero l’identità del vincitore di quel 13 agosto. “Non l’abbiamo mai conosciuto né abbiamo mai saputo a Lodi di qualcuno che si sia “arricchito velocemente” – conclude Marisa -. L’augurio è che sia una persona oculata nelle spese e che magari abbia fatto o stia facendo anche del bene, fermo restando che ognuno è libero di agire come ritiene più opportuno”. lp/AGIMEG