“Dovremmo chiederci come mai in questo periodo ci troviamo sempre a parlare di tasse, fiscalità. Credo quindi sia interessante cercare di comprendere questa didattica a cambiare continuamente le regole del gioco. Sulle conseguenze è ormai accertato che intervenendo sulla fiscalità si mette a rischio il gettito. Questo perché l’aumento del costo della posta cambia la propensione marginale del consumatore verso il prodotto e produce un travaso verso l’illegale“.
E’ quanto ha detto Giuliano Frosini, Vice Presidente Public Affairs IGT, nel seminario organizzato seminario organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com), in collaborazione con IGT su “Le sfide del gaming in Italia tra sostenibilità e innovazione”.
“La regolazione indipendente dà stabilità regolatoria, mentre una regolazione poco indipendente crea sbalzi di tensione. Questo accade perché il settoro del gioco è considerato una sorta di bancomat dalle istituzioni. Ma per fare questo a volte si attuano meccanismi non condivisi con l’industria, creando così effetti negativi che potrebbero essere limitati da una condivisione tecnica di aspetti che riguardano la differenza della fiscalità.
Bisognerebbe chiarirsi sul fatto che in una regolazione non completamente indipendente il livello di intervento a spot rischia di creare situazioni gravi come decremento del settore e travaso nell’illegalità. Bisogna riordinare complessivamente questo settore con una Legge Delega completa che affronti sia gli aspetti di impatto sia la parte della fiscalità e della tecnologia. Fare investimenti su un settore instabile è difficile. Quindi per favore no a nuove tasse sul settore nella Legge di Bilancio”, ha aggiunto.
“Nelle more di questo riordino cerchiamo di fare in modo che diritti e stabilità economica possano andare insieme e consentire di portare avanti le concessioni così da realizzare gli stessi risultati economici.
Ci vogliono le gare per le concessioni. Le gare non si fanno perchè lo Stato ha abdicato al suo ruolo di riservista: prima ha applicato una riserva statale poi ha rinunciato a contrastare la fenomenologia della legislazione locale e ha consentito che si creasse un sistema di regole che non permette più queste gare.
Lo Stato deve regolare questo settore adeguatamente, vanno considerati gli impatti sociali e tenere conto della possibilità della politica di riappropriarsi delle proprie prerogative, smettere di non decidere, rivedere le normative, consentire di fare le gare e a quel punto stabilire il profilo di tassazione migliore alla luce del riordino. Non ci sono altre possibilità.
Il contenimento dell’offerta non può essere portato avanti attraverso politiche fiscali, creando così minore gettito e spostamento verso il mercato illegale. Spero si arrivi ad una fiscalità stabile su cui poggiare gli investimenti”, ha concluso. cdn/AGIMEG