Imu: Sbordoni, Se cade il Governo, cade anche la norma sulla sanatoria newslot

Il decreto sull’Imu ha fissato tempi brevissimi per i concessionari delle newslot che intendono chiedere la sanatoria per la vicenda delle maxipenali. Dovranno presentare istanza infatti entro il 15 ottobre, ovvero quando il decreto – salvo un iter lampo in Parlamento – non sarà ancora convertito in legge. L’approvazione della Corte dei Conti, invece, dovrà arrivare nei 15 giorni successivi e in ogni caso entro il 15 novembre, quindi quando il decreto sarà stato convertito. Ma cosa succederebbe se il Governo cadesse, soprattutto se alcuni concessionari hanno già avanzato domanda? Agimeg ha girato la domanda all’avv.Stefano Sbordoni, esperto di gaming, secondo cui “Le vicende del Governo hanno la loro influenza, e le sorti del decreto soni legate a quelle dell’Esecutivo”. Sostanzialmente, se cade il Governo, difficilmente il decreto verrebbe convertito, e passati i 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta previsti dalla Costituzione, “decadono le norme che hanno avuto vita in quei 60 giorni” aggiunge ancora Sbordoni. “Sostanzialmente, nel caso della sanatoria verrebbe rimesso tutto in discussione. La Costituzione prevede che, quando vi siano dei rapporti pendenti, il Parlamento possa intervenire per regolamentarli. Ma in una vicenda simile, sono portato a credere che la caduta del Governo avrebbe un effetto caducante”.

 

Imu, Sbordoni, Modifiche al testo sarebbero delle contraddizioni

Una tempistica simile porta anche a pensare che difficilmente il Parlamento potrà stralciare la norma (al contrario di quanto hanno auspicato diversi politici, anche in seno alla Maggioranza); altrettanto improbabile che si possa modificare la norma, ad esempio elevando la somma finale (al momento al massimo il 30% della condanna in primo grado) che stabilirà il giudice: “Un simile intervento sarebbe una contraddizione in termini” afferma Sbordoni che chiede di valutare la vicenda con un'”ottica di concretezza”. E commenta: “Le critiche che richiamano la lobby del gioco non hanno molto senso. Quando il Governo ha bisogno di incassare fondi, ricorre a misure come le sanatorie, come si è già fatto ad esempio nei casi del tabacco e delle telecomunicazioni. Ma soprattutto, questa misura per i concessionari non è affatto una vittoria. La condanna comminata in primo grado riguarda delle penali (previste per il mancato rispetto dei termini di allestimento della rete, NdR), e non dei denari che le compagnie hanno guadagnato illegittimamente”. Oltretutto, l’adesione alla sanatoria “per alcune concessionarie, e quindi per il mercato, potrebbe avere effetti devastanti” conclude Sbordoni. gr/AGIMEG