La linea dura contro il gioco d’azzardo non è sempre stato al centro della politica del Movimento 5 Stelle. Le ultime parole del vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio contro la pubblicità del betting rappresentano un caposaldo del partito di maggioranza relativa in particolare contro la ludopatia ma – come si legge su Il Sole 24 Ore – gli esponenti del M5S non sempre hanno avuto questa linea in passato. O almeno uno degli esponenti di spicco della squadra ora al governo: Rocco Casalino, ora portavoce della Presidenza del Consiglio, che nel periodo inframmezzato tra la celebre partecipazione al Grande Fratello e l’avventura politica lanciata da Beppe Grillo, ha avuto tra le diverse attività professionali la conduzione di un programma dedicato al gioco: Betting Blog, in onda su Betting Channel, che trasmetteva approfondimenti sul mondo del gioco, veicolando contenuti e informazioni sul settore. Insomma un programma che promuoveva il gioco trasmettendone una narrazione di consapevolezza lontata da quella “proibizionista” inclusa nel decreto dignità. «Ho provato a invitare esponenti politici qui in studio, anche della Lega, e quando si trattava di ippica, dicevano cose palesemente sbagliate, populiste; cose che la gente comune pesa e che loro amplificavano, ma nella totale ignoranza. Anche sulle slot machine, le demoniache slot machine, venivano dette cose incredibili. Sembravano macchinette infernali». Casalino stigmatizza nel video l’associazione ludopatia-Supernenalotto: «Non ci si ammala di più perché il montepremi è più alto». Nel corso di Omnibus il video di Rocco Casalino è stato oggetto di discussione con gli ospiti in studio. Tra cui il senatore M5S Giovanni Endrizzi, secondo il quale il contesto è decisamente cambiato rispetto a dieci anni fa: c’è stata un’impennata di gioco, pertanto si è reso necessario intervenire. Ma, incalzato dal conduttore che gli chiedeva se era pronto a impegnarsi per rendere più trasparente l’informativa sul gioco d’azzardo, Endrizzi ha affermato: «Il payout non è un parametro sulla pericolosità del gioco d’azzardo». lp/AGIMEG