Può il flipper combattere la ludopatia? Ne è convinto il Ministro Di Maio, quando afferma “Rimettiamo i flipper nei bar al posto delle slot, non hanno mai rovinato nessuno”. Ma si tratta di un auspicio fuori tempo in quanto il flipper è una creatura pre-digitale – come si legge su ‘Il Dubbio’ – forse addirittura pre-analogica, con la sua molla che sospinge la bigia su un piano inclinato. Senza nulla togliere alla preoccupazione del vicepremier circa il nodo delle ludopatie, si ricorda che il flipper è ormai un oggetto museale, figlio di un periodo post bellico, un dono fattoci dagli Stati Uniti d’America, risalente al tempo del Piano Marshall, di De Gasperi e di James Dean. Resta la consapevolezza che la riproposizione del monolite orizzontale luminoso e sonoro del flipper contrapposto al muro delle slot, così nella penombra di un bar, tra il frigorifero dei gelati confezionati e la copia del giornale locale a favore della clientela, non può che suscitare ilarità. Così come suscitava ilarità Oscar Pettinari, personaggio forgiato da Carlo Verdone, nella scena cult del film ‘Troppo forte’, datato 1986, più di trenta anni fa. lp/AGIMEG