La verifica del documento d’identità è necessaria se c’è incongruenza con i dati del Green Pass. E’ quanto chiarisce una circolare del Viminale in merito ai controlli sull’uso del certificato verde. La verifica dell’identità della persona in possesso di Green Pass, si legge nel documento, “ha natura discrezionale ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione medesima. Tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione”.
La verifica, spiega ancora il Viminale, “dovrà in ogni caso essere svolta con modalità che tutelino anche la riservatezza della persona nei confronti di terzi”. Il Viminale precisa poi che “l’avventore è tenuto all’esibizione del documento di identità, ancorché il verificatore richiedente non rientri nella categoria dei pubblici ufficiali”.
“Riguardo al possesso delle certificazioni verdi e al loro utilizzo occorre precisare che le vigenti disposizioni individuano due diverse successive fasi. La prima consiste nella verifica del possesso della certificazione verde da parte dei soggetti che intendono accedere alle attività per le quali essa prescritta. Tale prima verifica ricorre in ogni caso e proprio in ragione di ciò è configurata” come “un vero e proprio obbligo a carico dei soggetti ad essa deputati”, precisa la circolare del Viminale firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi.
“La seconda fase”, viene spiegato nel testo, “consiste nella dimostrazione da parte del soggetto intestatario della certificazione verde della propria identità personale mediante l’esibizione di un documento d’identità”. “Si tratta – precisa il Viminale – di un’ulteriore verifica allo scopo di contrastare i casi di abuso o di elusione delle disposizioni”.
“Il ricorso alle certificazioni verdi corrisponde all’esigenza di consentire l’accesso in sicurezza alle diverse attività per le quali le stesse sono previste, rappresentando, pertanto, uno strumento di salvaguardia e di tutela della salute pubblica per scongiurare condizioni epidemiologiche che dovessero imporre il ripristino di misure restrittive ai fini di contenimento del contagio. Ne consegue – conclude il Viminale – che venga posta massima attenzione nelle attività di verifica e controllo circa l’impiego effettivo di dette certificazioni”. Si ricorda che il decreto prevede l’obbligo di Green Pass anche per poter accedere all’interno di sale giochi, sale scommesse e sale bingo. ECCO LA CIRCOLARE. lp/AGIMEG