Dopo l’oscuramento, a causa del messaggio pubblicitario con dati fuorvianti e privo di alcune indicazioni a tutela del consumatore, del cartellone pubblicitario all’aeroporto di Fiumicino, il Gratta e Vinci torna a d essere protagonista di una situazione poco chiara e penalizzante per i giocatori. Con Decreto direttoriale del 13 gennaio 2012 firmato dall’allora Direttore di AAMS Raffaele Ferrara, era stata indetta, a partire dal 30 gennaio 2012, la lotteria nazionale ad estrazione istantanea denominata “Mega turista per sempre”. In pratica un nuovo Gratta e Vinci dal costo di10 euro. Per il “Mega turista per sempre” era prevista una distribuzione di 34.560.000 biglietti, per un valore complessivo di 345,6 milioni di euro. Il blocco di 34,5 milioni di tagliandi prevedeva una massa premi di 257,73 milioni di euro ed entrate erariali per 46,74 milioni di euro. A distanza di circa 13 mesi, il 14 marzo 2013 l’Agenzia delle dogane e dei monopoli – AAMS ha emanato un nuovo decreto Direttoriale a firma del Vicedirettore dell’Agenzia Luigi Magistro contenente una modifica al decreto di indizione della lotteria “Mega turista per sempre”. La modifica parla chiaramente di un errore, come riportato di seguito in un estratto del decreto.
“Visto, in particolare, l’articolo 5 del citato decreto che riporta espressamente la composizione della massa premi in termini di numero ed importo in euro dei premi; Considerato che nel succitato articolo 5, per mero errore materiale, sono stati indicati il numero dei biglietti vincenti presenti nel quantitativo minimo di 34.560.000 biglietti, anziché il numero dei premi, per ciascun importo, presenti nel medesimo quantitativo di biglietti;Considerato che, comunque, il rilevato errore materiale non ha comportato alcuna conseguenza né sulle regole di gioco, nè sulla determinazione della massa premi il cui importo resta invariato rispetto a quanto previsto nell’articolo 4 del medesimo citato decreto; Ritenuto, comunque, opportuno procedere alla relativa rettifica;”.Di seguito la tabella dei premi del decreto che istituiva la lotteria e successivamente la nuova tabella dei premi.
MEGA TURISTA PER SEMPRE del 1 febbraio 2012
Numero dei premi Importo dei premi in euro
12 3.248.837,00 (valore nominale)
12 100.000
18 10.000
72 5.000
2.304 1.000
12.960 500
38.880 200
207.360 100
576.000 50
4.377.600 20
6.336.000 10
MEGA TURISTA PER SEMPRE del 14 marzo 2013
Numero dei premi Importo dei premi in euro
12 3.248.837,00 (valore nominale)
12 100.000
12 10.000
48 5.000
1.212 1.000
3.648 500
10.944 200
63.888 100
292.320 50
2.286.720 20
14.522.400 10
Come è facile notare nella nuova distribuzione dei premi, a parte le due categorie di premio più alte (si tratta di soli 24 biglietti vincenti) che sono rimaste uguali nei due decreti, “l’errore” è andato a penalizzare moltissimo i giocatori. Con il secondo Decreto sono stati infatti diminuiti tutti i biglietti vincenti da 20 e 10.000 euro (ad esempio i biglietti vincenti da 10.000 euro sono scesi a 12 contro i 18 del primo decreto, oppure i biglietti vincenti da 20 euro che sono stati praticamente dimezzati), aumentando (di fatto più che raddoppiando) invece quelli base da 10 euro. Se a livello teorico il montepremi è sempre lo stesso (257, 73 milioni di euro), in pratica “vince” di più Lottomatica. Considerando infatti che il prezzo del tagliando è di 10 euro, chi trova nel gratta e vinci una vincita di 10 euro praticamente non la incassa mai ma prende un altro biglietto (chi ha già speso 10 euro vuol dire che è disposto ad impegnarli per quel gratta e vinci e quindi con i 10 euro che trova nel biglietto tenta di nuova la fortuna). In questo modo con più biglietti con vincite da 10 euro, che come detto vengono subito rigiocati, Lottomatica vedrà il monte biglietti essere venduto con più rapidità e quindi mettere in circolazione altri tagliandi per nuovi incassi. Al netto dei biglietti vincenti da 10 euro, con il primo decreto il “Mega Turista per Sempre” ai giocatori tornava in vincite il 56,24% di quanto speso (in termine tecnico “pay out”). Con il secondo decreto il pay out crolla al 32,55%, uno dei più bassi in assoluto. Con il primo decreto i biglietti vincenti con premi superiori al costo del tagliando erano 5.215.218, mentre con il secondo decreto i tagliandi con premi superiori ai 10 euro sono solo 2.658.816, vale dire quasi il 50% in meno. In pratica è stata ridotta la restituzione di vincite “vere”, penalizzato l’utente e favorito la Lottomatica che potrà vendere più biglietti. Questo esempio dimostra oggettivamente quanto si faccia poca attenzione al giocatore, al quale è palesemente negato il diritto alla trasparenza, più semplicemente di conoscere la reale offerta del gioco. A fronte di un problema come quello prospettato le soluzioni possibili potevano essere due: la prima correggere il decreto adeguandolo al biglietto, soluzione a costo economico zero per il Concessionario; la seconda il ritiro della lotteria dal mercato. La seconda soluzione avrebbe comportato un costo economico molto elevato per il Concessionario che sarebbe stato costretto a perdere economicamente il costo sostenuto per la stampa dei biglietti. AAMS, e quindi per l’Erario, avrebbero dovuto farsi carico dello sbilancio tra venduto e premi pagati. Ci si chiede cosa sarebbe successo se questo “errore” fosse stato riscontrato nella gestione e distribuzione di altri giochi. In un momento “caldo” come questo sulla “questione gioco” che impone un’attenta riflessione sulla denunciata eccessiva distribuzione e sulla sicurezza degli apparecchi automatici forse è bene focalizzare l’attenzione su tutto il portafoglio dei giochi pubblici e valutare meglio l’impatto delle diverse offerte soprattutto in ordine al valore delle poste che l’appassionato è chiamato a mettere per attivare il gioco. In ogni caso, anche per la credibilità di chi “tiene il banco”, occorre valutare accuratamente l’effettiva trasparenza nelle promesse di vincita di ogni singolo gioco. mb/AGIMEG