“Oramai sui giochi si prescinde dai fatti e ci si accontenta della demagogia. Quella mozione avrebbe non solo scassato i conti dello Stato ma anche prodotto un effetto contrario a quello voluto”. E’ il commento del sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti sulla mozione che contiene una moratoria di 12 mesi sul gioco, approvata ieri dal Senato. In un’intervista al Corriere della Sera, Giorgetti spiega che “Mettere un freno al gioco legale significa fare un favore enorme al gioco illegale. E i i rischi legati alla criminalità e alla dipendenza sono molto più forti”. Ma non crede che negli ultimi anni, anni di crisi nera per le famiglie, il settore sia cresciuto troppo? “II problema c’è e credo che nel tempo si debba diminuire il numero degli apparecchi così come migliorare i meccanismi di identificazione del giocatore per tutelare i soggetti più deboli. Ma non si possono bloccare le concessioni appena rilasciate, come dice invece la mozione, e demonizzare un intero settore che ha sottratto spazi all’illegalità”. Ancora adesso, però, ci sono zone grigie anche nel gioco legale. “Il problema esiste: i flussi di denaro sono così importanti che la possibilità di riciclaggio esiste. Ma la normativa è molto severa, molto più severa che in altri settori dove ci sono gli stessi flussi di denaro e gli stessi rischi. Se non di più”. Dai giochi dovrebbe venire anche un pezzo dei soldi per cancellare la prima rata dell’Imu. Le vecchie penali da 2,5 miliardi sono state trasformate in un accordo da 62o milioni. Uno sconto molto vantaggioso. “Non è uno sconto ma una possibilità prevista dalla legge per chiudere con una transazione i procedimenti per danno erariale. Di nuovo demagogia”. Le società dicono che 62o milioni sono troppi e non vogliono pagare. Stanno solo tirando sul prezzo? “Ogni opinione è legittima ma quella somma mi sembra equilibrata e sono fiducioso sul fatto che arriveremo ad una soluzione. Certo, un caso come quello del Senato non aiuta di certo”. lp/AGIMEG