Cafiero de Raho (Procuratore Nazionale Antimafia) a UnoMattina: “Bisogna promuovere la cultura del gioco legale e non ostacolarlo perché altrimenti si dà modo alla criminalità organizzata di trovare spazi e importanti risorse economiche””

“Mai come in questo momento è fondamentale rilanciare la legalità. In tal senso voglio ricordare che oggi ci sarà, a Palazzo Colonna a Roma, un convegno “Gioco e Legalità” organizzato da Lottomatica e finalizzato a diffondere la cultura della legalità, il rispetto delle regole. L’esigenza è che anche nel gioco si accerti il soggetto presso il quale si effettua una giocata o una scommessa. Questo lo si rileva anche attraverso l’elenco pubblicato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in cui sono indicati i soggetti titolari di concessione, per cui anche per chi si avvicina al mondo delle scommesse avere la capacità di individuare il suo interlocutore è fondamentale. E’ importante che vengano rispettate tutte le regole da parte dei concessionari, come da coloro che gestiscono le sale giochi e scommesse. Fare in modo che la disciplina prevista specificatamente per questo settore venga rispettata, far sì che ci sia attenzione anche a coloro che giocano. Non solo per la ludopatia, ma per quel che può essere un interesse specifico del giocatore, a volte indirizzato inconsapevolmente verso il mercato illegale”. E’ quanto ha dichiarato Federico Cafiero de Raho, Procuratore Nazionale Antimafia, ospite sulla Rai nella trasmissione a Uno Mattina.

Il gioco illegale – secondo alcune stime – potrebbe valere sino a 20 miliardi di euro, circa il 20% del gioco legale, un giro d’affare enorme che è nella disponibilità delle mafie. “Il gioco illegale è gestito o protetto dalle mafie con violenza, intimidazione, usura ed estorsione. Le indagini hanno evidenziato come le organizzazioni, mafiose, ‘ndranghetiste, camorriste si siano mosse per conquistare uno spazio importante soprattutto nel gioco online che consente attraverso l’istituzione di piattaforme, con sedi anche in paradisi diversi dall’Italia, la gestione del gioco online in Italia con evasione di imposte e tributi, con la possibilità di riciclaggio e sviluppare un canale ulteriore di arricchimento. Tutto questo fingendo di operare all’estero. “- ha sottolineato il Procuratore Nazionale Antimafia –  “L’indagine Galassia di fine 2018 e l’indagine Gambling del 2015 hanno portato a sequestri l’una di attività per oltre un miliardo di euro e l’altra per oltre 2 miliardi di euro, con un numero altissimo di sequestri di società, in una ne abbiamo 35 società all’estero e 85 in Italia e altrettanto è avvenuto nell’altra indagine. Si tratta di organizzazioni che vengono portate avanti e gestite a volte dalle stesse organizzazioni mafiose in consorzio tra loro. Infatti una di queste due indagini che ho menzionato ha visto da un lato l’organizzazione di Cosa Nostra Catanese, dall’altra l’organizzazione ‘ndranghetista e dall’altro ancora la mafia pugliese. Operavano con gli stessi riferimenti, con le stesse modalità e con un enorme reinvestimento e un arricchimento straordinario, con un danno enorme per le casse dello Stato”.

Durante la pandemia le sale gioco legali hanno chiuso. “Secondo una stima fatta recentemente, nel 2019 il gioco legale ha consentito di incassare allo Stato su giocate per circa 106 miliardi di euro (sono stati però circa 20 i miliardi della spesa reale degli italiani, visto che alle giocate va tolto il ritorno sotto forma di vincite ndr). Se questa è la cifra che le giocate hanno evidenziato nel momento in cui il gioco legale è stato chiuso, è chiaro cone le organizzazioni criminali abbiano potuto gestire il corrispondente gioco illegale e quindi una ricchezza enorme. Quando si dice il gioco legale va promosso non è una sollecitazione al gioco, perché il gioco andrebbe comunque contenuto, ma chiudere il gioco legale significa dare modo alla criminalità organizzata di operare con maggiore efficacia e maggiore ricchezza. Oggi le mafie operano attraverso l’economia legale, non hanno interesse a richiamare l’attenzione dello Stato. Dobbiamo continuare ad insistere sulla cultura della legalità. Legalità si associa a studio e a una scuola che sia capace di educare e formare. E alle strutture sportive, creare dei luoghi in cui si insegna la correttezza, la lealtà, la trasparenza e la solidarietà, dei sentimenti – ha concluso De Raho – valori che la nostra Costituzione ci insegna”. cdn/AGIMEG