Si è tenuto questa sera a Roma l’evento “Giocare da grandi: analisi, prospettive e scenari del gioco pubblico”, organizzato dall’Associazione Civita, Formiche e SWG in collaborazione con IGT. Nel corso dell’incontro è stata presentata la ricerca “Il gioco buono, regolamentazione ed enti locali”, frutto delle interviste a 20 rappresentati di spicco dell’industria dei giochi, tra cui presidenti di organizzazioni del settore, gestori di tabaccherie con o senza slot, gestori di sale scommesse con o senza slot, gestori di sale VLT e slot.
L’obiettivo dell’indagine è stato quello di verificare la situazione del gioco fisico dal punto di vista degli operatori del settore, identificando gli elementi che caratterizzano la situazione attuale e le attese rispetto al futuro. Le interviste realizzate hanno evidenziato come sul settore gravino tre questioni fondamentali: la questione regolatoria e concessoria, la coesistenza di nuove tecnologie digitali e rete fisica, la riduzione dei ricavi legata ad un aumento dei costi a cui non corrisponde una adeguata elasticità dei prezzi.
In particolare, è emerso che la questione regolatoria e concessoria rappresenta un problema innanzitutto di tipo imprenditoriale. Passando al tema della digitalizzazione e della «migrazione» verso il gioco online, anche in questo caso si assiste ad un fenomeno che ha elementi di forte contraddizione. Infine la riduzione dei ricavi è legata a due ordini di fattori: un aumento generalizzato dei costi (legato soprattutto all’aumento dei costi dell’energia) e un aumento della tassazione (sia nei confronti dei punti gioco che dei giocatori).
Ne deriva, secondo quanto discusso durante le interviste, una situazione di elevata instabilità e di elevato rischio di chiusure per gli esercizi attualmente attivi. La richiesta forte che emerge dagli intervistati è quella di una pari dignità con le altre attività imprenditoriali che parte innanzitutto dalla capacità di dare una stabilità regolatoria per i prossimi anni e di dare accesso agli stessi incentivi riconosciuti agli altri settori per contrastare la crisi.
Dalle interviste emerge anche il grosso lavoro svolto in questi anni (dallo Stato, dai concessionari e dagli operatori stessi) per contrastare i fenomeni illegali (soprattutto nel mondo dell’online), ma anche come la sostenibilità economica degli esercizi sia sempre più difficile. Il settore richiede continui investimenti in tecnologia ed innovazione per garantire la sicurezza del gioco e dei giocatori e il contrasto all’illegalità, ma gli investimenti necessitano di strategie a lungo termine.
In conclusione, il forte rischio è quello di creare una situazione di distanza sempre più marcata tra la velocità di evoluzione del settore e la capacità di risposta dello Stato. lb/AGIMEG