Si è svolta a Manfredonia, mercoledì 11 dicembre, la terza Assemblea ‘itinerante’ della Consulta Provinciale della Legalità-Foggia sul tema Gioco d’azzardo e usura.
I saluti iniziali del Sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca, e del Sindaco di Monte Sant’Angelo e coordinatore regionale Avviso Pubblico, aprono uno scenario problematico per i Comuni.
Gli Enti locali svolgono, infatti, un fondamentale ruolo nell’informazione e nella formazione sul tema – si legge in una nota del Comune della provincia di Foggia -. I cittadini sono stati travolti dall’azzardo perché sprovvisti degli strumenti di conoscenza sui rischi che si celano dietro le slot machine, i gratta e vinci, le scommesse sportive e il mondo dell’azzardo online. I danni sociali si ripercuotono immediatamente sulle comunità.
Questo appuntamento, sottolinea la consigliera comunale Michela Quitadamo, ci permette di iniziare un percorso di informazione/formazione per far conoscere e prendere consapevolezza dei gravi danni della dipendenza dall’azzardo, con il coinvolgimento delle scuole e delle parrocchie.
L’azzardo, inoltre, costituisce una delle prime fonti di ricavo dei clan mafiosi. La responsabile comunicazione di Avviso Pubblico, Giulia Migneco, presenta dei dati allarmanti e uno scenario inquietante. Il gioco ha assunto dimensioni rilevanti e ciò ha portato a riflettere sul rischio per molti soggetti (soprattutto quelli più vulnerabili) di una vera e propria dipendenza comportamentale (Disturbo da Gioco d’Azzardo – DGA), con gravi disagi per la persona, non solo per l’incapacità di controllare il proprio comportamento di gioco ma anche di poter compromettere l’equilibrio familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o all’assoggettamento a tassi usurai presso la criminalità organizzata: come sottolinea da anni la Direzione Investigativa antimafia, in questo settore le mafie hanno effettuato ingenti investimenti anche con riferimento ai giochi legali.
Negli ultimi anni la raccolta di giochi in Italia ha visto una tendenza di forte crescita: i dati per il 2022 parlano di 136 miliardi, a fronte degli 88 miliardi del 2020. Le stime riportate dalla Sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, parlano di 150 miliardi di raccolta complessiva per il 2023. La tendenza di crescita registrata negli ultimi due anni, in particolare, è caratterizzata dall’aumento congiunto sia della raccolta su rete fisica sia della raccolta a distanza. In Italia i giocatori sono oltre 18 milioni (il 36% della popolazione maggiorenne). Si gioca soprattutto tra i 40 e i 64 anni (il 41% dei maggiorenni in questa fascia d’età), ma si inizia molto prima, in genere tra i 18 e i 25 anni. Son ben 673mila i minorenni della fascia d’età 14-17 anni che hanno avuto accesso al gioco legale.
Come negli adulti, anche nella fascia d’età 14-17 anni, si riscontra un’associazione tra comportamento di gioco e stili di vita non salutari (fumo, consumo di alcool e altre sostanze). Altro aspetto estremamente allarmante è l’età di iniziazione al gioco: tra i problematici il 40% ha cominciato ad accedere all’azzardo tra i 9 e i 12 anni.
Pippo Cavaliere, presidente emerito della Fondazione antiusura Buon Samaritano di Foggia, ha portato la sua esperienza decennale e ha parlato di usura e gambling, una piaga che affligge sempre più strati di popolazione. Serve, dice Pippo Cavaliere, più coraggio e determinazione nel contrastare l’azzardo, che non è un gioco, ma una dipendenza patologica che nulla ha di ludico.
Il crescente disagio economico di tantissime famiglie italiane – aggiunge nella nota il Comune di Manfredonia -, di cui oltre 2 milioni vivono in condizioni di povertà assoluta, ed il crescente ricorso al mercato illecito del denaro, viene costantemente alimentato dal “gioco”, erroneamente individuato da molti come una strada per risolvere i propri problemi economici e che invece sistematicamente li aggrava, al punto che la condizione di emarginazione economica si tramuta, molto spesso, in una grave ed irrimediabile condizione di emarginazione sociale.
Come ampiamente evidenziato dalla Consulta Nazionale Antiusura, una parte significativa di coloro che giocano diventano patologici senza ritorno, rischiano di indebitarsi e di accedere all’usura, trascinando nel vortice della disperazione e della povertà famiglie e amici. Ed anche l’erario si impoverisce, in quanto le spese di cura per la dipendenza da azzardo superano di gran lunga le entrate garantite da questo settore commerciale. I soggetti fragili e maggiormente esposti vanno salvaguardati con provvedimenti che mettano al centro la persona con i suoi diritti inviolabili al lavoro, alla salute, alla libertà, alla legalità. L’azzardo va nella direzione opposta.
Ma sono soprattutto i costi sociali che la collettività si trova a dover sopportare: i tantissimi casi affrontati nell’ambito della Fondazione Buon Samaritano hanno dimostrato che il disagio economico vissuto da una famiglia per effetto del “gioco”, conduce molto spesso alla disgregazione del nucleo familiare, con perdita, nella migliore delle ipotesi, della stima e della fiducia reciproca.
Lo Stato ci rimette – conclude la nota -, i cittadini ci perdono, il tessuto sociale s’impoverisce e a guadagnare sono solo le concessionarie. cdn/AGIMEG