Rapporto I-Com: gioco online e dispositivi mobili guideranno la crescita del settore fino al 2025, con la spesa che aumenterà fino a 37,3 miliardi di euro

Negli ultimi quindici anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, che è passata da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a quasi 89 miliardi nel 20201, contestualmente a una sostanziale stabilità della spesa netta e del gettito fiscale. I fattori alla base della crescita sono vari, ma tra questi va sicuramente annoverato l’aumento dell’offerta dovuto alla regolamentazione di tutti i segmenti di gioco avvenuta nel corso degli ultimi venti anni, in particolar modo con lo sviluppo della raccolta online e della digitalizzazione del settore. Proprio la spesa, ovvero la differenza tra le somme giocate e quelle vinte, che misura il potenziale di mercato a remunerazione della filiera e dell’erario, ha subito una profonda trasformazione in favore dell’erario e a scapito della filiera.

L’importo totale della raccolta nel mercato italiano del gioco ha raggiunto circa 88 miliardi di euro nel 2020, in calo rispetto al 2019 a causa dell’impatto della pandemia di Covid­19. In quell’anno la maggior parte delle attività del settore sono state chiuse per diversi mesi a seguito delle restrizioni imposte dal governo per limitare la diffusione del virus. A seguito delle chiusure, il reddito lordo (GGR) dell’industria del gioco in Italia (la cosiddetta spesa) è stato di circa 13 miliardi di euro, in netta discesa rispetto ai 19,4 miliardi del 2019. Contestualmente anche l’erario ha subito una forte riduzione, passando da 10,47 miliardi di euro nel 2016 a soli 7,24 miliardi di euro nel 2020.

La spesa per tipologia di gioco nel 2020 ha visto la sua maggior percentuale concentrarsi sugli apparecchi (il 46,9%), seguiti dalle lotterie (43,5% comprensivo di Lotto, lotterie istantanee, lotterie differite e giochi numerici a totalizzatore).

Il settore del gioco legale in Italia – evidenzia il paper “Il gioco pubblico alla sfida dell’innovazione. L’evoluzione dell’industria e il potenziale della trasformazione digitale” curato dal team dell’Istituto per la Competitività (I-Com) – vede un mercato che esprime il suo valore economico: è popolato da oltre 500 concessionari autorizzati dallo Stato, 3.200 imprese di gestione che, per conto dei concessionari, si occupano del coordinamento del gioco pubblico sul territorio, 80.000 punti vendita tra bar, tabacchi ed esercizi pubblici, che consentono l’accesso ai cittadini a uno o più tipologie di gioco legale, 150.000 occupati diretti e indiretti nel settore. La filiera diretta si compone invece di 8.271 imprese, con circa 40.000 addetti e un fatturato annuale di 14 miliardi di euro.

Anche in Europa il mercato ha subìto una flessione rilevante a causa dell’epidemia da Covid-19 ed è passato da 98,6 miliardi di euro nel 2019 a 75,9 miliardi nel 2020, con una riduzione del 23%. Le previsioni, però, indicano una crescita stabile fino al 2025 che, come vedremo, sarà significativamente trainata dal gioco online e attraverso dispositivi mobili. Si stima che la spesa del gioco online aumenterà costantemente fino a raggiungere 37,3 miliardi di euro nel 2025, rispetto ai 24,4 miliardi di euro rilevati nel 2019.

cr/AGIMEG