De Raho (proc. naz. antimafia) ad Agimeg: “Giochi e scommesse sono un settore di grande rischio, ma il proibizionismo non è la soluzione. Servono formazione e controllo”

“Il settore del gioco è molto pericoloso. La vigilanza deve essere esercitata sia nelle agenzie dei Monopoli, sia in tutte quante le strutture di polizia, assistenti sociali compresi”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia a margine della conferenza riguardante l’operazione che ha fatto luce sull’infiltrazione delle mafie nei settori delle scommesse e gioco online. Si tratta di tre diverse indagini delle procure di Bari, Reggio Calabria e Catania, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che hanno portato all’arresto di 68 persone e al sequestro di beni in Italia e all’estero per oltre un miliardo di euro. “Giochi e scommesse sono un settore di grande rischio – ha aggiunto -, soprattutto perchè riescono ad aggregare soggetti che si trovano in situazioni il più delle volte disagiate, che aggravano le loro condizioni economiche, il gioco finisce per essere una vera e propria malattia. Tutto questo va contrastato. Ma pensare che dove esiste una patologia bisogna intervenire con il divieto, non mi sembra essere corrispondente alla libertà che dovrebbe essere il primo diritto da rispettare sempre”. E sul regolamento espulsivo del Piemonte, De Raho ha detto che: “si tratta di formare le persone, educarle, di esercitare una vigilanza seria dove si svolgono attività pericolose, di fare in modo che si intervenga non sempre con la repressione, con la Polizia giudiziaria, con la Magistratura, attraverso gli altri organi che dovrebbero intervenire. La Politica dovrebbe spingere in questa direzione, altrimenti coloro che dovrebbero intervenire continueranno a non farlo. Non credo che il proibizionismo sia la soluzione”, ha concluso. cr/AGIMEG