“La nomina dell’ufficio di presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, arrivata questa mattina, va salutata con soddisfazione dagli operatori del settore dei giochi pubblici sia per la qualità e l’esperienza delle persone indicate che per la volontà politica del Parlamento di approfondire le tematiche legate alle difficoltà di chi opera nella legalità ed è costretto ad affrontare la concorrenza sleale e l’avanzata delle mafie organizzate”. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato dell’Osservatorio sui giochi della Luiss, nel giorno in cui la Commissione parlamentare d’inchiesta sui giochi illegali ha indicato Mauro Maria Marino come presidente, Giovanni Endrizzi e Andrea Cangini come vicepresidenti e come Segretari Andrea De Bertoldi e Gianni Pittella. Ieri c’era stata la composizione dell’organismo da parte della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, nelle persone di Stefano Borghesi, Stefano Candiani, Andrea Cangini, Andrea Cioffi, Marco Croatti, Andrea De Bertoldi, Stanislao Di Piazza, Giovanni Endrizzi, Albert Lanièce, Elio Lannutti, Arnaldo Lomuti, Michelina Lunesu, Matteo Mantero, Mauro Maria Marino, Anna Carmela Minuto, Franco Mirabelli, Enrico Montani, Fabrizio Ortis, Gianni Pittella e Roberta Toffanin.
“Tutti nominativi qualificati, a cominciare dal presidente Marino, che sicuramente affronteranno con competenza e passione il compito affidato contribuendo a fare luce sulla concorrenza sleale da parte della criminalità”, aggiunge Pedrizzi, che fotografa così l’assalto della criminalità al settore del gioco legale: “A partire dal secondo semestre del 2020 il numero di segnalazioni di operazioni sospette inviate da operatori del settore dei giochi è tornato nel complesso a livelli superiori a quelli pre-crisi: da una parte vi è una riduzione relativa al comparto del gioco fisico, dall’altro le segnalazioni relative al gioco online hanno subito un forte incremento, una spia pericolosa di quanto accade nel mondo dell’illegalità”.
Secondo Pedrizzi, “c’è la possibilità di disporre di queste informazioni estremamente utili per la lotta al riciclaggio perché recentemente la Uif (Unità di Informazione Finanziaria) ha introdotto un nuovo sistema di classificazione delle segnalazioni di gioco al fine di fornire agli organi investigativi un maggiore supporto”. Dai dati dell’Uif emerge un quadro allarmante di avanzata delle mafie nella gestione del settore “sommerso” dei giochi, favorito anche dalle difficoltà che incontra quello legale.
Ecco perché, conclude Pedrizzi, un aiuto al settore che soffre da un anno e mezzo dai rigidi protocolli per il contenimento del Covid 19 e del calo delle scommesse dovuto anche agli interventi normativi sulla aliquota di imposta, “può arrivare da chi, in Parlamento, potrà toccare con mano il crescente interesse del crimine per il sommerso e fornire a chi opera nella legalità gli strumenti idonei per difendersi, salvaguardando altresì imprese e lavoratori di un settore che contribuisce alla creazione di ricchezza nazionale ed al gettito a favore dello Stato mediamente per anno per oltre 11 miliardi di Euro. lp/AGIMEG