Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, accusato dai pm di Roma di riciclaggio. Oltre all’ex leader di An, il pm Barbara Sargenti, ha chiesto il processo per la sua compagna Elisabetta Tulliani, per il padre e il fratello di quest’ultima, Sergio e Giancarlo e per il “Re delle slot” Francesco Corallo. L’inchiesta, che coinvolge anche l’ex parlamentare Amedeo Laboccetta e altre quattro persone, ha riguardato anche la vicenda della compravendita dell’appartamento a Montecarlo, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale. L’immobile, secondo quanto accertato, sarebbe stato acquistato da Giancarlo Tulliani grazie ai soldi di Corallo attraverso due società costituite ad hoc. I magistrati di piazzale Clodio hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio che coinvolge complessivamente dieci persone, tra cui lo stesso Corallo e l’ex parlamentare di An Amedeo Laboccetta, deputato napoletano di Forza Italia nonché vice coordinatore campano azzurro, che rispondono, con altri quattro, di associazione per delinquere. Secondo l’ipotesi dei pm, al fine di commettere “una serie di reati di peculato, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e appropriandosi di ingenti somme di denaro (oltre 85 milioni di euro) corrispondenti al mancato pagamento dei tributi erariali, dovuti dalla società concessionaria Atlantis World Group of Companies per l’attivazione e la conduzione operativa della rete, per la gestione telematica del gioco lecito mediante apparecchi da divertimento o intrattenimento”, il sodalizio avrebbe “trasferito tra il 2004 e il 2007 la liquidità così illecitamente accumulata dai conti correnti della concessionaria verso conti correnti esteri olandesi e inglesi di altre società del Gruppo Corallo, e successivamente, verso un conto corrente di società offshore acceso a Saint Maarten (Antille Olandesi), sempre riconducibile al promotore e capo dell’associazione, Francesco Corallo, in modo da ostacolarne l’identificazione della provenienza delittuosa e di poterla definitivamente impiegare in acquisizioni immobiliari ed attività economiche e finanziarie”. cdn/AGIMEG