Giochi, Neri (Anci Toscana) ad Agimeg: “Non sono favorevole al proibizionismo, il gioco è legale e deve rimanere tale”

dal nostro inviato a Milano – “Sono in veste di responsabile del progetto a contrasto del gioco patologico di Anci Toscana. Analizzando i dati forniti dai Monopoli di Stato, insieme ad amministratori e associazioni del Valdarno, nella provincia di Arezzo, abbiamo deciso di fondare questo movimento dal nome “Valdarno No Slot”. Dai dati abbiamo capito quale fosse la spesa totale, la raccolta del gioco nella nostra vallata e che in alcuni Comuni la raccolta era troppo elevata, ma sempre al di sotto della spesa media nazionale”. Sono le parole della responsabile Anci Toscana per il progetto “Ludopatie e Bullismo” Simona Neri rivolte ad Agimeg a margine della Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d’azzardo. “La presenza di un numero sempre maggiore di utenti ai Sert ci ha spinto a muoverci per capire quali fossero le misure per risolvere questo problema. Spesso sono i familiari che attivano i soccorsi per questo problema – ha aggiunto -. Siamo in linea con il dato nazionale: i giovani giocano prevalentemente alle scommesse e al gioco online, le donne si rivolgono prevalentemente ai Gratta e Vinci. Il gioco patologico potrebbe essere la spia di un disagio giovanile dilagante e che si manifesta sotto tantissimi aspetti, come l’isolamento, la tendenza a stare da soli e ad abbandonare un gioco sociale e più sano. Come primo step abbiamo creato un regolamento comunale, aggiornato la legge regionale, ora attendiamo i decreti attuativi del Mef sulla Conferenza Unificata per riuscire a emettere un’ordinanza tipo sugli orari di apertura che in Toscana sono stati sempre impugnati. Siamo nel pieno della discussione, molti dei Consigli Comunali hanno portato il regolamento in approvazione, siamo una quarantina di Comuni in tutta la Toscana e molti ne stanno discutendo nelle Commissioni Consiliari. Quindi, i frutti delle nostre misure li vedremo tra un anno e mezzo. Non sono favorevole al proibizionismo – continua – il gioco è lecito e legale e deve rimanere tale. Il problema è stata l’eccessiva liberalizzazione per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose e dell’illegalità sul comparto. Purtroppo assistiamo al fallimento di questa misura, perchè il comparto del gioco è uno dei comparti dove è più presente l’infiltrazione mafiosa. Anche sul territorio del Valdarno ci sono stati arresti e confische dei beni, che stiamo cercando di capire come reimpiegare nel modo più educativo. Abbiamo previsto degli interventi di sensibilizzazione nel territorio per le fasce più critiche, anziani e giovani. Anche nel piano di contrasto della Regione Toscana è previsto un piano di formazione e informazione sul gioco per gli studenti. Noi lavoriamo sempre insieme agli operatori del settore sanitario”, ha concluso. gpm/AGIMEG