Cresce dello 0,6% il gettito fiscale che gli USA traggono dal gioco, nell’anno fiscale 2014 il gambling ha portato nelle casse dei vari stati oltre 23,3 miliardi di dollari. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata dal Nelson A. Rockefeller Institute. La fetta più consistente la assicurano le lotterie (oltre 18,1 miliardi di dollari, +0,6%), seguite dai casinò (circa 5,3 miliardi, in calo dell’1,4%) e dai racinos (gli ippodromi che ospitano anche sale slot e tavoli da gioco; 3,2 miliardi circa, +1,6%). In forte crescita le vlt (+19%) anche se il gettito in termini assoluti rimane contenuto (582 milioni), i concorsi pronostici legati allo sport fruttano infine 140,5 milioni (-3,5%). Il quadro normativo dei singoli stati è molto frammentato, solo Hawaii e Utah non consentono alcuna forma di gioco, mentre in Alaska possono commercializzare giochi solo i Nativi Americani. Le lotterie sono presenti in 43 stati, i casinò commerciali (non gestiti da Nativi Americani) in 17, i racinos in 13. In generale l’offerta di gioco si è ampliata a partire dal 2007, quando gli Stati hanno iniziato a fare i conti con i deficit di bilancio causati dalla crisi economica. rg/AGIMEG