Come anticipato da Agimeg (vedi news), si è svolta ieri la discussione sull’interrogazione di Paola Binetti su “Iniziative volte a reperire adeguate risorse da destinare ad un’efficace azione di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico”. Ecco il testo integrale della discussione: “Presidente, come è noto, la Commissione affari sociali, dall’inizio di questa legislatura fino al 26 giugno 2014, ha lavorato incessantemente per produrre una proposta di legge che, all’interno della Commissione, è stato approvata da tutte le forze politiche. Questa proposta di legge inspiegabilmente è stato congelata nell’attesa della famosa delega fiscale, che non ha mai visto la luce. Viceversa, l’anno scorso, nella legge di stabilità, fu prevista una quota di 500 milioni, che era a carico dei concessionari, che avrebbero dovuto pagare e che in parte, forse, avrebbe contribuito a sostenere alcune spese relative all’Osservatorio e ad alcune altre cose che potevano riguardare la presa in carico dei pazienti. Di tutto questo nulla è stato fatto e sospettiamo che anche quei 500 milioni possano, di fatto, non sortire nessun effetto per le casse dello Stato”. “Come ricordava l’onorevole Binetti – ha risposto Pier Carlo Padoan, Ministro dell’economia e delle finanze – la legge di stabilità per il 2015, articolo 1, comma 133, ha destinato annualmente, nell’ambito delle risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, a decorrere dal 2015, una quota pari a 50 milioni di euro alla prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo. Una quota di tali risorse, nel limite di un milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinata alla sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l’adozione di software che consentono al giocatore di monitorare il proprio comportamento, generando, conseguentemente, appositi messaggi di allerta. Alla ripartizione dei fondi si provvede annualmente, all’atto dell’assegnazione delle risorse spettanti alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario standard regionale, secondo criteri e modalità previste dalla legislazione vigente in materia di costi standard. La verifica dell’effettiva destinazione delle risorse alle relative attività assistenziali costituisce condizione ai fini dell’accesso al finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale. Quanto alle dimensioni del fenomeno della dipendenza dal gioco patologico, occorre considerare che esse non paiono ancora ben definite nella loro reale entità e che, conseguentemente, può essere difficile stabilire correlativamente l’eventuale ammontare delle risorse finanziarie che potrebbero essere destinate a questo scopo. Occorre, infine, valutare quale sia il livello di governo, statale o altro, cui le richieste risorse, aggiuntive rispetto a quelle già messe a disposizione con la legge di stabilità per il 2015, potrebbero essere riservate, allo scopo di autorizzare spesa pubblica utile per prevenire o alleviare il fenomeno della dipendenza patologica dal gioco. Non si mancherà, comunque, di approfondire, anche con il necessario apporto del Ministero della salute, tutti i profili che il fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico presenta, allo scopo di individuare possibili soluzioni”.”Voglio fare presente – ha replicato la Binetti – che di quel software a cui lei si è riferito nella sua risposta, di cui peraltro non vi era traccia nella mia interrogazione, ma ricordo benissimo essere stato un emendamento a mia firma, di fatto a oggi non si è fatto nulla. Faccio presente anche che le risorse oggettivamente dedicate ad iniziative di prevenzione, ma soprattutto a iniziativePag. 115che costituissero uno stop a una pubblicità sempre più dilagante e sempre più capillare, sono sotto gli occhi di tutti, come è sotto gli occhi di tutti la presenza di una emergenza di un fenomeno del gioco legato alla criminalità organizzata, che porta sotto ai nostri occhi arresti a gettito continuo (ma se questi sono gli arresti è evidente che il sommerso è molto di più). Il paziente che si ammala da dipendenza grave da gioco d’azzardo non distingue tra il gioco per così dire «legale» e il gioco che viene dalla criminalità organizzata: lui gioca e si ammala e su questo mi sembra che le iniziative che il Governo ha preso fino ad ora sono veramente molto timide, tanto timide che trovo tuttora inspiegabile che, mentre per un anno intero abbia lavorato sull’ipotesi di un provvedimento che doveva rientrare nella delega fiscale, ha totalmente ignorato l’altra proposta di legge, ad iniziativa parlamentare, che aveva come unico obiettivo semplicemente la prevenzione attraverso lo stop alla pubblicità e la cura attraverso la presa in carico dei pazienti. Su questi obiettivi, Ministro, mi dispiace dire che non è stato fatto nulla”. lp/AGIMEG