Giochi, comm. Antimafia approva relazione X Comitato su infiltrazioni mafiose: nel testo Daspo per chi viola le regole, ticket nominativi e riordino dell’offerta

La commissione parlamentare Antimafia ha approvato all’unanimità la relazione conclusiva del X Comitato ristretto sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco lecito e illecito: un testo di 64 pagine, che contiene 23 proposte di modifica e due raccomandazioni al governo. Come anticipato nelle scorse settimane da Agimeg, il documento contiene “una serie di proposte per intervenire sulle barriere ‘a monte’, relative ai concessionari, chiedendo di ampliare l’ambito dei reati che impediscono alle società di partecipare alla gare per il rilascio, il rinnovo e il mantenimento delle concessioni. Lungo tutta la filiera, quindi anche ai concessionari delle reti online, ai gestori, ai proprietari, ai produttori e agli importatori degli apparecchi, va esteso il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa antimafia e del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”. Si ritiene “strategico definire l’offerta di gioco nel Paese sulla base degli effettivi controlli che lo Stato è in grado di garantire, quindi prevedendo un numero limitato di luoghi di gioco sicuri, inserendo tra i criteri di distribuzione delle sale anche l’indice di presenzia mafiosa dell’Osservatorio di Milano e l’indice di organizzazione criminale dell’Eurispes. La proposta riguarda anche una nuova governance del settore, con un’Authority con poteri di vigilanza rafforzati in applicazione della direttiva Ue”. Per quanto riguarda la revisione delle sanzioni penali e amministrative, la relazione mira a “rendere più severe le pene per chiunque svolga attività di gioco senza concessione, compresi gli intermediari”. L’idea è quella di pensare ad un provvedimento di sospensione come il Daspo, “stabilendo presupposti e modalità di esercizio dei poteri del Questore” o introducendo la responsabilità del concessionario in caso di reati dei gestori a valle della filiera, fino ad arrivare alla decadenza. Per tracciare meglio le vincite e impedire il riciclaggio di denaro, si propone di “prevedere le opportune soluzioni tecniche tese a collegare ogni operazione di cashout al medesimo nominativo del soggetto che ha provveduto ad avviare la sessione di gioco e che ha effettuato la vincita: bisogna rendere nominativi i ticket e le card rilasciate nelle sale e inserire nell’anagrafe dei conti correnti anche i conti di gioco online”. La relazione si sofferma poi sull’intesa tra governo ed enti locali, prevista dalla legge di Stabilità, in tema di distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio: “fermo restando il principio della cosiddetta ‘riserva statale dei giochi’, è opportuno che agli enti locali continui ad essere riconosciuta la possibilità di esprimere la propria voce sul delicato rapporto tra ‘territorio’ e ‘gioco d’azzardo’”. La commissione segnala “l’urgenza che quanto prima la Conferenza Unificata pervenga al raggiungimento dell’intesa” e che il tavolo istituito tra governo ed enti locali “tenga conto del lavoro fatto dall’Antimafia”. dar/AGIMEG