dal nostro inviato a Milano – “L’approccio nei confronti del gioco da parte dell’Anci è equilibrato, non è un proibizionismo ma una regolamentazione del settore. Noi prendiamo atto che tocca ai Comuni legiferare e siamo rispettosi delle varie competenze. Il problema nasce quando il gioco diventa degenerazione e vengono colpite soprattutto le fasce più deboli della popolazione”. E’ quanto dichiarato ad Agimeg da Virginio Brivio, presidente dell’Anci Lombardia, a margine della Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d’azzardo. “Per evitare queste problematica ci deve essere prima di tutto un’educazione al gioco e gli Stati Generali di questa mattina hanno dedicato ampio spazio al tema della cura e della prevenzione ed alla consapevolezza di cosa significa giocare, che dovrebbe essere un momento di benessere non di compulsività. Ma bisognerebbe riuscire ad attuare anche le misure che sono state oggetto della Conferenza Stato-Regioni. I regolamenti come quelli della Regione Piemonte non fanno bene a nessuno, non fanno bene alle Regioni, al Ministero ed agli operatori. L’attuazione dell’Accordo Stato-Regioni potrebbe invece riportare serenità e chiarezza per tutti. Non sarà una cosa semplicissima e credo che sia necessario che anche le Regioni si coordinino meglio tra di loro, esprimendo definitivamente non solo un parere in sede di Conferenza, ma avendo comportamenti coerenti nei loro territori. Distanziometro – ha concluso Brivio -, possibilità di monitorare la mappatura degli apparecchi installati sul territorio ed interventi di natura preventiva sono gli strumenti più importanti per un Ente Locale. Per attuare tutto ciò però avremmo bisogno anche di finanziamenti continuativi”. gpm/AGIMEG