Istituire una destinazione di scopo delle entrate erariali derivanti dai giochi per progetti specifici di natura socio-assistenziale è un’ipotesi condivisibile, ma tali risorse non devono essere utilizzate per coprire buchi di bilancio. La Regione Lombardia non è per l’abolizione del gioco, cerca solo di regolamentare l’offerta, a partire da una riduzione dei punti sul territorio. A poche settimane dalla prima conferenza nazionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico, l’assessore al Territorio della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, analizza con Agimeg il mercato del gaming svelando la sua ricetta per affrontare il tema. “E’ certamente auspicabile che l’enorme gettito messo a disposizione dello Stato dalle entrate derivanti dal gioco possa, anzi debba essere utilizzato per progetti specifici, dall’educazione scolastica a un fondo per la sanità. Altro è pensare di incentivare quasi senza limiti l’offerta di gioco per coprire i buchi di bilancio. E’ questo il senso che ha ispirato il nostro provvedimento regionale e non mi stancherò mai di ripeterlo: la Regione Lombardia non è contro il gioco, ma ha semplicemente tentato di porre un freno, pur con i limitati strumenti a disposizione, alla diffusione indiscriminata di occasioni di gioco in ogni angolo delle nostre città, anche e soprattutto in locali che sarebbero deputati a tutt’altra attività. Senza contare che la presa in carico e la cura delle persone che di gioco si ammalano, è interamente a carico dei sistemi sanitari degli enti locali”. Riduzione e razionalizzazione dell’offerta pubblica nel settore degli apparecchi. Il sottosegretario Baretta ha proposto più volte una riduzione dell’offerta di gioco, in misura proporzionale al numero di abitanti. L’assessore Beccalossi, che ha incontrato Baretta il 9 marzo “in occasione della Giornata delle Regioni sull’azzardo da noi organizzata a Milano”, rivela che “nelle prossime settimane seguiranno altre occasioni di confronto. Certamente una proposta di riduzione e, aggiungo, di razionalizzazione del sistema, non può che vederci d’accordo, ed è la base di partenza per un’interlocuzione seria con le Regioni, che sempre più lavorano in stretta collaborazione per far sentire la propria voce”. Quanto all’abolizione totale degli spot sull’azzardo, l’assessore regionale ricorda che “in Lombardia abbiamo approvato un protocollo con i principali operatori del settore trasporti per lavorare a una limitazione della pubblicità. Credo sia un buon punto di partenza. Non sono per l’abolizione degli spot, è un concetto che non mi appartiene. Diverso è cercare, anche in questo settore, di contenere certi tipi di comunicazione ai limiti dell’ingannevole, che promettono vincite facili e illudono le persone, così come la diffusione di questi messaggi a certi tipi di pubblico, penso ai minorenni”. dar/AGIMEG