Sono due i canali maggiormente utilizzati per riciclare denaro nel mondo dei giochi: “C’è chi maschera proventi illeciti, e chi investe proventi illeciti nel settore”. Lo ha detto Guglielmo Angelozzi, presidente dell’associazione di categoria dei concessionari di gioco pubblico Acadi, nel corso del convegno “Antiriciclaggio: non si gioca con le regole”. Secondo Angelozzi gran parte degli sforzi “sono rivolti verso il primo fenomeno, ma occorre concentrarsi anche sul secondo”. Angelozzi ha ammesso che il settore dei giochi è tra quelli più esposti al fenomeno, (con un tasso di rischio del 63,5 per cento), ma che comunque segue una serie di altri comparti. Quello della ristorazione, ad esempio, ha un tasso del 100 per cento, quello dei servizi per la persona supera il 64 per cento. Angelozzi ha quindi ricordato che sono state adottate una serie di misure. “Per i grandi operatori ci sono una serie di norme per monitorare i soggetti che controllano le compagnie. Tuttavia, spesso queste misure si traducono in un controllo a posteriori, che arriva quando le condotte illecite sono già state effettuate”. gr/AGIMEG