Freni (Sottosegr. MEF): “I cardini della Legge Delega sono la lotta all’illegalità ed il contrasto al gioco patologico. Nessuna riduzione dei punti di gioco, ma una loro razionalizzazione”

Il punto sul settore del gioco pubblico a 6 mesi dalla sua nomina ufficiale a sottosegretario ed i punti cardine sui cui si basa l’attesissima Legge Delega sono alcuni dei temi trattati dal sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Federico Freni nella diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici.

Oggi sono sei mesi esatti dalla sua nomina a Sottosegretario al Mef con delega ai giochi: secondo Lei il settore, che vive una situazione epidemiologica ed economica complicata, sta dando segnali di ripresa, è convalescente o ancora in crisi?
“E’ un settore nel suo complesso convalescente ma in tendenziale ripresa. Speriamo che tutte le azioni intraprese fino ad oggi ci consentiranno di avere una ripresa non più tendenziale. Parlando dei singoli segmenti, invece, alcuni sono in grande crisi, con una ripresa meno sicura e meno solida, ma sono ottimista e convinto che l’impegno profuso in 6 mesi, da me e dal MEF, possa portare ad un riordino che ci consentirà di uscire da questo pantano e di avere un gioco non più in ripresa, ma finalmente lanciato verso il futuro. Questo è il nostro obiettivo”.

 

Quali sono i punti fondamentali della legge delega? In molti si augurano un giro di vite sull’illegalità.
“La legge delega si basa su due pilastri. Uno è la lotta senza quartiere all’ illegalità: dove lo Stato è assente e non garantisce adeguati livelli di controllo, prospera l’illegalità che danneggia lo Stato, ma anche gli operatori del settore che lavorano onestamente, che lo Stato ha il dovere di proteggere. La lotta all’illegalità passa attraverso strumenti tecnologici avanzati per prevenire l’illegalità sia sul gioco fisico sia soprattutto sull’online. Il secondo pilastro della legge delega è la prevenzione ed il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo patologico. Il gioco non fa male in assoluto, ma possono esistere alcune situazioni in cui il gioco fa male e crea dipendenze. Dobbiamo impedire da un lato che le famiglie abbiano problemi a seguito di un approccio malato nei confronti del gioco, dall’altro impedire che il gioco venga assimilato ad una patologia, in quanto non lo è.

Su questi due pilastri si regge tutta l’impalcatura del riordino, che passerà da una razionalizzazione dei punti gioco, e non da una riduzione – la relazione illustrativa allegata al disegno di legge delega afferma “esclusa ogni riduzione dell’offerta” – su una revisione completa delle normative del gioco online, troppo datate, da una rivisitazione dei compiti di sorveglianza di ADM, fino ad una razionalizzazione ulteriore di determinati meccanismi di svolgimento delle attività di gioco. Vorremmo portare, con il contributo del Parlamento, il gioco a divenire un comparto industriale, con la dignità di comparto industriale”. lp/AGIMEG