“Il senatore De Bertoldi chiedeva quali fossero i riscontri anche in termini sanzionatori, che riguardavano il gioco illegale e il gioco delle mafie. Si rende quanto mai necessario dare certezze agli operatori del gioco legale che devono essere coinvolti nella lotta alle ludopatie, poichè come concessionari dello Stato lo rappresentano. La domanda era: che tempi concreti vi date per dare una regolamentazione definitiva? Accennando anche al fatto che non era accettabile che una Regione si comportasse in un modo diverso dall’altra”. E’ quanto ha detto in Audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico al senato Gilberto Pichetto Fratin, viceministro per il ministero dello sviluppo economico.
“In risposta devo dire che la competenza in materia è principalmente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che sta lavorando per un testo di Legge Delega che dovrebbe essere proposto al Parlamento in termini ragionevoli. L’obiettivo sarà quindi intervenire sulla normativa primaria, che ha un ruolo di indirizzo costituzionalmente anche rispetto alle legislazioni regionali, in modo da garantire un riassetto complessivo al settore nel rispetto della competenza costituzionale”, ha aggiunto.
“Il senatore Endrizzi, in premessa citava il fatto che il trend di crescita dell’illegale era già in atto prima della pandemia, e su questo dovremmo interrogarci. La domanda era: quali sono le fonti che indicano un aumento dell’illegalità durante il lockdown? Ad esempio quali delle sale clandestine che sono state trovate sono state effettivamente clandestine e quali invece sono sale autorizzate legalmente?”, ha continuato.
“La fonte dei nostri dati, da cui emerge l’aumento dell’illegalità durante il lockdown, è il Rapporto Censis-Lottomatica, presentato presso la Sala Capitolare del Senato il 16 novembre 2021. In tale occasione il Procuratore Nazionale Antimafia De Raho ha dichiarato che nel periodo di chiusura del gioco legale si è registrato un aumento del gioco illegale. La fonte in questione è inoltre suffragata dal Rapporto Ipsos Luiss Business School da cui emerge come in seguito alla chiusura dei punti fisici si sia registrato un significativo crollo del gioco in presenza e un parallelo incremento delle fruizioni online e dei canali illegali”, ha sottolineato.
“Gli addetti realmente occupati sarebbero 40mila e non 150mila come diceva la relazione, si poneva nel quesito. Forse in questa cifra rientrano i baristi per i quali l’interrogante spera che le slot o i corner siano puramente attività accessorie. Quindi la domanda era: quanti sono effettivamente gli occupati del settore e che tipo di contratto o inquadramento hanno? Sono liberi imprenditori o altre attività? Sono lavoratori da tutelare”, ha aggiunto.
“Secondo i dati Istat nel 2018 il settore delle attività riguardanti le lotterie le scommesse le case da gioco contava 9.265 imprese, 42.818 occupati e aveva un fatturato complessivo di 15 miliardi di euro e un valore aggiunto di oltre 3 miliardi di euro, contribuiva per lo 0,6% al Prodotto Interno Lordo del Paese e per lo 0,3% all’occupazione complessiva. Gli acquisti di beni e servizi effettuati dall’intero settore superavano i 10 miliardi di euro e l’ammontare complessivo di salari e stipendi pagati era di oltre 800 milioni di euro. Nel 2018 le imprese con più di tre addetti occupavano 32.974 lavoratori con oltre il 70% del totale del settore, di questi l’85,5% era a tempo indeterminato in linea con la media dell’economia italiana, il 58,5% era a tempo pieno, il 43,4% era di sesso femminile, quasi tre punti percentuali in più rispetto alla media italiana. Si evidenzia inoltre che l’Ufficio Parlamentare di Bilancio nel 2018 ha avuto modo di stimare che le imprese coinvolte nel settore dei giochi registrano oltre 100mila occupati. Per il 2020 il Coordinamento Statistico Inps, sulla base delle disponibilità delle informazioni in possesso all’istituto ha potuto registrare dall’Osservatorio Statistico dei Lavoratori Dipendenti i dati occupazionali relativi al codice ATECO 2007, con 92001 ricevitorie, lotto, superenalotto, totocalcio; il successivo gestione apparecchi e poi attività connesse alla lotteria e le scommesse e per ultimo 932930 le sale da gioco e biliardi. L’analisi dei dati forniti evidenzia una notevole riduzione degli occupati il cui numero è sceso a 32.352 lavoratori dipendenti, di cui 13.572 operai e 16.949 impiegati, 1.939 apprendisti e 436 quadri e 456 dirigenti, 25mila sono dipendenti a tempo indeterminato”, ha spiegato.
“La successiva domanda se 80mila punti di offerta di gioco d’azzardo sono sostenibili e dobbiamo capire la responsabilità dello Stato nel dimensionare un’offerta che non rechi danno alla salute e all’economia. Secondo quanto riportato nel Libro Blu per il 2020 dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il numero degli esercizi è distribuito come segue: 196 sale bingo, gli esercizi di giochi numerici e a totalizzatore sono 34.271, i pubblici esercizi che operano nelle lotterie sono 55.361, gli operatori del gioco a base ippica sono 5.710, quelli del gioco a base sportiva sono 9.648, il numero di punti vendita delle lotterie è di 32.174, le ricevitorie del lotto sono 34.538, a questi si aggiungono altri esercizi di AWP per 54.164 punti. Riguardo alla sostenibilità dei suddetti punti fisici di offerta di gioco, sebbene la valutazione spetti ad ADM, MEF e Ministero della Salute, ritengo che la domanda di gioco sia solo parzialmente influenzata dai punti di offerta. Come osservato durante il lockdown la riduzione del gioco in presenza ha portato ad un incremento del gioco online. Infatti la telematica del gioco che nel 2019 era pari al 9,53% la spesa totale, nel 2020 ha raggiunto il 20,64%. Ciò non toglie che diventa fondamentale investire in operazioni di informazione, sensibilizzazione e formazione dei rischi, favorire lo sviluppo di partnership intersettoriali e reti locali per garantire il migliore impatto e la sostenibilità di queste attività, partendo dall’educazione civica nelle scuole”, ha aggiunto.
“La domanda successiva: qual è il tasso di assorbimento occupazionale per un miliardo di spesa per cittadino in quel settore e quale il tasso di assorbimento occupazionale in altri settori a pari cifre. Sono soldi spesi in gran parte da famiglie a basso reddito, la propensione all’azzardo aumenta con il diminuire del reddito, sono quindi soldi che potrebbero essere spesi in altre filiere ad oggi penalizzate. Concordando con l’affermazione che la propensione all’azzardo aumenta con il diminuire del reddito, ritengo che i dati riguardanti l’assorbimento occupazionale aggiornati al 2021 forniti da ADM e dal Ministero del Lavoro, sulla base di informazioni così raccolte, potranno quindi essere definiti anche eventuali interventi più specifici di competenza dello Stato. Il senatore Lannutti, che ha citato un articolo a firma di Remigio Del Grosso, dal titolo così ci si aggirano i divieti alla pubblicità dell’azzardo. Bisogna intervenire verso i furbi che cercano di aggirare ciò che è vietato e dare una regolamentazione certa ad un settore che da una parte genera introiti per lo Stato dall’altra parte genera anche assuefazione e genera anche ludopatia. Concordo pienamente con la necessità di assicurare un equilibrio e bilanciamento tra gli obiettivi natura contabile e finanziaria connesse alla certezza e alla disponibilità per l’Erario delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo e gli obiettivi connessi alla tutela dei giocatori per prevenire la diffusione della patologia connessa. Ritengo che si debba rafforzare l’apparato di controllo del sistema sanzionatorio e dall’altro sia necessario intervenire nella regolamentazione delle concessioni attraverso armonizzazione e semplificazione nel settore dei giochi”, ha detto.
“Il senatore Candiani chiedeva delle strategie del Governo nel contrasto all’illecito. Una parte importante è il riordino, poi c’è l’azione di contrasto in termini penali, in termini di persecuzione rispetto all’illecito e di verifica giuridica e amministrativa delle licenze e concessioni. L’attuale sistema concessorio e autorizzatorio del gioco legale, consentendo un controllo del territorio, pur potendo fungere da argine alla gestione dell’attività di per sé non sempre ne costituisce un deterrente. E’ quindi necessario concepire un disegno strategico specifico per la prevenzione e di contrasto alla criminalità. E’ importante operare tramite un monitoraggio costante del fenomeno e della sua evoluzione così da poter individuare le eventuali minacce alla sicurezza pubblica e procedere alla verifica delle congruenze ai mezzi di contrasto disponibili”
“La senatrice Minuto chiedeva dell’equilibrio tra domanda e offerta. Il concessionario deve sapere che lo Stato deve decidere del volume dell’offerta. Il MEF nelle linee strategiche per il 21-23 ha posto fra le proprie priorità lo sviluppo di un sistema di monitoraggio dell’offerta di gioco legale, il Registro Unico degli operatori del gioco pubblico al fine di verificare l’andamento dei volumi di gioco e la distribuzione sul territorio nazionale. Lo strumento è a un buon punto di avvio per arrivare ad un’equilibrio dell’offerta. Il senatore Cangini domandava della situazione occupazionale, con un focus sulle sale bingo. La chiusura delle sale ha registrato per il 2020 rispetto al 19 una riduzione di oltre il 55% per la raccolta, del 53,30% delle vincite e del 59,20% della spesa. Le attività delle sale bingo sono parte di un insieme di attività più ampio, con codice ATECO 9200. Secondo uno studio Eurispes, al 31 dicembre 2018 il settore avrebbe contato 8mila addetti, i ricavi lordi sarebbero ammontati mediamente a 1,3 milioni di euro per sala e la quota di questo budget assorbita dal lavoro sarebbe del 45%”, ha concluso. cdn/AGIMEG