“Noi abbiamo sempre cercato di portare avanti gli interessi del settore in tutto il territorio nazionale. L’associazione nazionale Sapar che mi onoro si rappresentare ne ha viste di tutte nel corso di questi 60 anni e da parte mia c’è stato sempre il dialogo con la filiera e le associazioni. Nella filiera possono esserci anche idee diverse, ma noi abbiamo sempre fornito i nostri pareri da persone informate sul territorio”. È quanto ha affermato il presidente di Sapar, Domenico Distante, durante un convegno ad Enada primavera.
“Noi andiamo ancora avanti con il regio decreto del 18 giugno del 1931 e non è possibile. Il riordino deve essere fatto quanto prima per dare la possibilità a tutta la filiera – nessuno escluso – di portare avanti i propri interessi perché noi abbiamo anche molti rischi. Dobbiamo difenderci tutti insieme e quindi è sempre più necessario il riordino. Come ha detto il sottosegretario Freni il gioco non va ucciso, ma va regolamentato anche ascoltando tutti gli operatori. Io sottolineo che però che tutti gli operatori debbano essere ascoltati e ribadisco ancora una volta che il ruolo del gestore non può e non deve scomparire perché noi siamo parte integrante di questo settore. Se qualcuno ai tavoli fa finta che noi non esistiamo io sono amareggiato. Tutti gli attori della filiera non possono non considerare il ruolo che noi abbiamo perché con il nostro rischio di presa siamo in prima linea sul territorio. Parlando di questioni territoriali ci sono criticità nel Lazio, ma c’è anche l’Emilia, la Lombardia e il Trentino. Il governatore della Puglia Michele Emiliano ha avuto il coraggio di cambiare le cose assumendosi grandi responsabilità. Noi non siamo contrapposti allo Stato perché il nostro è un lavoro onesto a servizio dello Stato e se c’è qualcuno che sbaglia è giusto che venga punito”, ha aggiunto.
“È impossibile contiate ad andare avanti a spanne. Non possiamo ricevere poca attenzione dal governo, e quella che riceviamo è negativa. Dunque, diventa importante l’unità per avere una voce importante agli occhi dei decisori per salvaguardare tutta la filiera. Infine, chiedo al sottosegretario Freni di interpellare anche Sapar su questo riordino”, ha continuato.
“Il riordino serviva già da tempo e si è reso sempre più necessario. Voglio capire come possa essere raggiunto l’obiettivo di mantenere lo stesso gettito con la riduzione dell’offerta. Quali saranno i locali che possono chiudere? È anche su questo che dobbiamo concentrarci. Codere è stato l’unico concessionario a difendere i gestori e spero che altri possano seguire il suo esempio”, ha concluso.
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