Distante (pres. Sapar): “Distanziometri e normative proibizionistiche locali mettono a rischio le piccole e medie imprese. La rete generalista necessita di più tutele”

“Prima di tutto desidero ringraziare il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Roberto Alesse ed i direttori che si occupano del gioco pubblico. Abbiamo sollevato i problemi alle istituzioni, ma non è cambiato nulla. Nelle audizioni ci hanno risposto che era più facile riorganizzare l’online, rispetto al fisico che ha bisogno dell’accordo con la Conferenza Unificata. Ciò però rende ancora possibile che in una città importante come Palermo che ha approvato un regolamento che permette l’accensione degli apparecchi per 5 ore. Il comune di Perugia vuole ridurre le ore di funzionamento delle awp. Dunque, i problemi territoriali persistono e sono molto seri”. È quanto ha dichiarato il presidente di Sapar, Domenico Distante, durante il panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Siamo quindi di fronte alla nuova norma dell’online che va a colpire le piccole e medio imprese. Come tutti credo che si debba andare fuori dal mercato solo per proprie incapacità, non per causa di una legge che non permette di partecipare al bando poiché a 7 milioni di euro non tutti possono acquistare la concessione e continuare ad operare. Ogni giorno il gioco online cresce anche grazie all’offerta illimitata e senza limiti di tempo o spazio. Il fisico invece è ancora in balia dei vari enti locali che possono mettere in ginocchio attività e livelli occupazionali”.

“La rete generalista non è assolutamente tutelata e rischia in ogni singolo Comune. Noi, come associazione, abbiamo l’obbligo di dare un futuro ai propri associati. Al momento siamo bistrattati in ogni luogo, mentre la filiera dell’online ha avuto già un primo passo con l’approvazione avvenuta ieri. Il gioco fisico continua ad avere le solite problematiche che abbiamo tutti imparato a conoscere. Ci siamo confrontati più volte con le istituzioni su questi punti, ma i risultati non ci sono stati”.

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“Il distanziometro è una misura inutile e se ancora qualcuno ha dei dubbi è solo frutto dell’ipocrisia di amministratori che volevano mettere bandierine facendo finta di fare qualcosa sul settore. Credo che sbagliare sia possibile, ma perseverare è diabolico. Quindi bisogna superare questo problema che grava sul gioco fisico da troppo tempo”. ac/AGIMEG