Cardia (Acadi): “Il disallineamento del riordino dell’online e del fisico è un grave problema e potrebbe creare una perdita di gettito erariale”

“Credo che la cosa più importante del riordino è che si tratta di un fatto storico. Questa riforma era attesa da molto tempo. L’esecutivo ha organizzato un tavolo di esperti per fornire i presupposti a questa normativa. Lollobrigida, esponente di punta di ADM, durante il Forum di Acadi aveva dichiarato che era pronta una riforma complessiva del settore, ma ora si è avuta una accelerazione solo riguardo una vertical: il gioco online”. È quanto ha dichiarato il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, durante il panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Il disallineamento dei riordini è il cuore del problema secondo il mio punto di vista. È vero che le verticali di gioco sono molto diverse secondo molti parametri e anche per le filiere che esprimono. La rete generalista, fatta di bar e tabacchi, è quella che raggiunge oltre 6mila comuni. Negli anni la domanda di gioco si è spostata non solo a causa del Covid, ma è un fenomeno iniziato nel 2017 e continua ancora oggi. Questi spostamenti rispondono solo a cambiamenti di costumi? Io credo che le cause siano altrove, ovvero il ritardo sul riordino del territorio. Ormai sembra che il disturbo del gioco sembra che derivi solo dalle Awp fisiche, senza mai considerare l’online. Infatti, ogni provvedimento degli enti locali limita solo il gioco fisico senza mai toccare quello su rete telematica. Lo spostamento della domanda di gioco da un tipo di gioco che porta alle Casse dello Stato il 65% del cassetto ad uno che ne porta il 20%. Ciò comporta una perdita per l’erario e va contro il principio dell’invarianza di gettito”, ha aggiunto.convegno enada rimini 2024 modera fabio felici agimeg

“Le associazioni qui presenti potrebbero fare un manifesto con le principali proposte che tutelano il settore del gioco pubblico. Sono d’accordo che una parte del ricavato vada agli enti locali, ma questo contributo non deve derivare solo dagli apparecchi. Anche il consumatore deve migliorare e capire che quando si rivolge al nostro comparto sta cercando una forma di intrattenimento, non un modo per cambiare vita. Utilissimo il riferimento al registro di autoesclusione ed è un punto centrale per la tutela del consumatore. Si possono migliorare anche i prodotti e dare loro dei parametri dal punto di vista sanitario migliori. Tutto questo deve avere una condizione alla base: la stabilità normativa. Distanziometro e limiti orari possono essere sostituiti da politiche attive a livello socio-sanitario come osservatori sul fenomeno della ludopatia e istruzione sul territorio. Sottolineo anche in questa sede una sentenza del giudice di Valencia che ha riscontrato l’effetto espulsivo del distanziometro sul territorio e ha rimandato la decisione alla Corte di Giustizia Europea. Il giudice italiano non ha ancora colto questo problema e spero che lo faccia il prima possibile”, ha concluso. ac/AGIMEG