dai nostri inviati a Salerno – “Il Paese aveva intrapreso una strada quasi perfetta, uno dei rari casi in cui dall’estero venivano a copiarci. I Monopoli potrebbero raccontare riunioni in cui esponenti e punti di riferimento del mercato francese, spagnolo e portoghese hanno preso in considerazione le regole e l’ordinamento proposte dai Monopoli per farle loro. La strada era già stata tracciata. Per quanto riguarda il settore del gioco attuale bisognerebbe affrontarlo con le modalità del 1998: regole chiare, vigilanza stretta in collaborazione tra Monopoli e forze dell’ordine, pubblicità in grado di far distinguere costantemente l’illegale dal legale”. Con queste parole Gianluca Moresco, giornalista di Repubblica ha risposto alla domanda posta dal Direttore di Agimeg, Fabio Felici, riguardante le soluzioni che potrebbero essere attuate per risolvere il clima in cui verte il settore del gioco nel corso della tavola rotonda dal tema “Dalla modernizzazione al proibizionismo: la marcia indietro del gioco pubblico”.
“E’ necessaria una normativa nazionale, altrimenti ci ritroveremo con una normativa a macchia di leopardo sul territorio, con leggi diverse tra Regione e Regione e addirittura tra Comune e Comune. Nell’ultimo periodo siamo assistendo a disposizioni comunali davvero singolari, come quella di Ventimiglia, in provincia di Imola, che prevede l’accensione delle slot dalle 19 alle 7 della mattina. Si tratta di un provvedimento che non risolve il problema del gioco patologico, lo nasconde. E’ auspicabile una normativa a livello nazionale, unica o comunque una definizioni di competenze su ciò che Regioni e comuni posso attuare nel settore dei giochi. Il caso di Ventimiglia rappresenta un modo per realizzare un provvedimento per destare risonanza, il sindaco sicuramente è riuscito in questo. Basta pensare all’impatto mediatico del provvedimento”, ha aggiunto Emilio Zamparelli, Vice Presidente Nazionale STS-FIT.
Gennaro Schettino, Direttore delle Relazioni Istituzionali Gamenet, ha invece affermato che “è necessario sedersi ad un tavolo, regolare il settore, trasformare un provvedimento che riunifichi la legislazione ad oggi frammentata. Ridare certezza. Va ritrovato un tavolo di regolazione, in cui l’esperienza dei Monopoli possa dare un contributo per trovare le soluzioni”. lp/AGIMEG