Qualcuno era scettico, altri addirittura contrari, ma le donne lavoratrici ed imprenditrici del gioco pubblico hanno tenuto duro e sono andate avanti nella loro protesta. Dopo 8 giorni di presidi e manifestazioni, i fatti stanno dando ragione a chi ha creduto di scendere in piazza in difesa dei propri diritti. Nonostante una crisi politica in corso, le donne scese in piazza a Montecitorio a Roma hanno ottenuto dei grandi risultati. Non si avranno ancora risposte sulle possibili riaperture di sale giochi, sale scommesse e sale bingo, sul tema dei ristori, ma la vittoria ottenuta è stata la visibilità politica e mediatica sulle problematiche del settore. A chi sminuisce questi risultati, dovrebbe andare a vedere se negli anni passati mai tanti politici e media si sono occupati del settore in un lasso di tempo così breve. In soli 8 giorni di protesta, sono stati tanti i politici che hanno ascoltato e sono interventi sui problemi delle imprese e dei lavoratori del gioco.
Anche nel caso dei media i “leoni” da tastiera dovrebbero andare a fare un confronto con il passato. Una battuta, qualche secondo di intervento di esponenti politici, un breve passaggio in tv, sulla radio o sui social, hanno un grande valore, soprattutto in questo momento storico. Parlare del gioco è da sempre difficile, eppure qualche crepa nel muro di silenzio è stata aperta grazie alle donne in piazza e ad Agimeg. Chi non dà peso a queste cose è perché non ne conosce il valore. Ottenere risposte certe e rapide dalla politica è un compito arduo. Ma lavorando ai fianchi queste risposte si possono ottenere. E’ vero che di tempo non ce n’è molto, vista la drammatica situazione che stanno vivendo aziende e lavoratori del settore, ma l’alternativa è quella di subire passivamente una discriminazione indegna, anti democratica e priva si senso logico. Dire che non è cambiato niente è falso ed ingiusto. La sale sono ancora chiuse, i ristori ancora insufficienti, ma chi deve decidere su questa cose sta iniziando a conoscere il settore, a capire cosa c’è dietro. E non è poco.
Ovviamente una protesta di questo tipo porta a galla la “cattiveria” politica di qualcuno (vedi intervista Agimeg a Silvestri), ma anche questo serve per avere prove reali di un certo modo di vedere e affrontare il settore. Il “nemico” bisogna conoscerlo per affrontarlo nel modo giusto. Se poi il politico che passa in piazza non trasformerà promesse in fatti e se il giornalista che sembra interessato non si occuperà della protesta, sono comportamenti che non incideranno sui valori messi in piazza. Le donne in piazza non rinunceranno all’obiettivo di dignità e lavoro per chi si occupa di gioco pubblico perché, come riportava lo scrittore Sergio Bambarén nel suo libro “Lettera a mio figlio sulla felicità”: “il perdente non è colui che non raggiunge l’obiettivo ma chi vi rinuncia in partenza”.
Ecco la lista dei politici di vari schieramenti che, grazie alla manifestazione “rosa” di Roma, hanno conosciuto o sono intervenuti sul settore (in rigoroso ordine alfabetico). Una sorta di “Governo” del gioco pubblico:
Giuseppe Conte (Premier) – L’INTERVENTO 1
Mauro D’Attis (Forza Italia) – L’INTERVENTO 1 – L’INTERVENTO 2
Benedetta Fiorini (Lega) – L’INTERVENTO 1 – L’INTERVENTO 2 – L’INTERVENTO 3 – L’INTERVENTO 4
Veronica Giannone (Forza Italia) – L’INTERVENTO 1
Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia – L’INTERVENTO
Riccardo Molinari (Lega) – L’INTERVENTO
Giorgio Mulè (Forza Italia) – L’INTERVENTO 1 – L’INTERVENTO 2 – L’INTERVENTO 3 – L’INTERVENTO 4 – L’INTERVENTO 5 – L’INTERVENTO 6 – L’INTERVENTO 7
Andrea Orlando (PD) – L’INTERVENTO
Ettore Rosato (Italia Viva) – L’INTERVENTO 1 – L’INTERVENTO 2 – L’INTERVENTO 3
Andrea Ruggieri (Forza Italia) – L’INTERVENTO 1 – L’INTERVENTO 2
Carla Ruocco (Movimento 5 Stelle) – L’INTERVENTO 1
Francesco Silvestri (Movimento 5 Stelle) – L’INTERVENTO 1
Giovanni Toti (Cambiamo) – L’INTERVENTO 1 – L’INTERVENTO 2 – L’INTERVENTO 3
Massimo Ungaro (Italia Viva) – L’INTERVENTO
es/AGIMEG