Chiusura sale giochi, sale scommesse e sale bingo, on. Mulè (FI): “Dopo 200 giorni di chiusura delle sale legali, i giocatori finiscono nella rete dell’illegale. Il Governo intervenga in fretta”

Quali iniziative intende adottare il Governo “per mettere al sicuro un comparto – quello del gioco, ndr – soggetto da quasi 200 giorni a chiusura dei suoi esercizi e quali iniziative si intendano assumere, per quanto di competenza, per arginare il fenomeno del gioco illegale che danneggia ulteriormente gli operatori del gioco pubblico e minaccia la popolazione”. Lo chiede in un’interrogazione presentata ieri alla Camera l’on. Giorgio Mulè (portavoce di FI a Montecitorio), dopo aver ricordato che “come ha dichiarato alla trasmissione televisiva di Rai Uno « Uno Mattina » il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, «Il lockdown ha determinato una riduzione del 25 – 30 per cento dalla chiusura del gioco legale, facendo riscontrare però un aumento del gioco illegale”. A causa della chiusura delle sale “tanti giocatori hanno optato per delinquere: il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, ha evidenziato che il fenomeno del « gioco d’azzardo, assieme al traffico di sostanze stupefacenti, oggi appare l’affare più lucroso col quale rimpinguare le casse delle cosche”. Evidenti anche le ripercussioni per l’Erario: “Il gioco legale in Italia consegna all’erario una somma pari a 11 miliardi di euro l’anno e come registra il bollettino pubblicato dal dipartimento dell’Agenzia delle entrate dei primi dieci mesi del 2020, si evidenzia una perdita per le casse dello Stato pari a 5 miliardi di euro”. lp/AGIMEG