Il titolare di un’agenzia di scommesse ha presentato un ricorso al Tar della Campania per chiedere l’annullamento del decreto della Questura di Napoli con cui è stata annullata la licenza per la raccolta scommesse a causa del mancato rispetto della distanza minima dai luoghi sensibili.
Il Collegio ha considerato che “il gravato annullamento, facendo venir meno il titolo autorizzatorio all’esercizio dell’attività svolta, ne ha determinato ipso facto l’interruzione“.
Dunque, ha “ritenuto che tale circostanza integra gli estremi di gravità e urgenza idonei a radicare la concessione dell’invocata tutela monocratica, essendo ravvisabile, nelle more della trattazione collegiale fissata come in dispositivo, un pregiudizio, incidente sull’attività d’impresa e sul diritto al lavoro dei dipendenti assunti, non interamente riparabile all’esito”.
Per questi motivi l’istanza cautelare è stata accolta dal Tar della Campania e il provvedimento impugnato è stato sospeso fino ad almeno la camera collegiale fissata per il 5 dicembre. ac/AGIMEG