Geronimo Cardia a Radio Capital: “Il distanziometro nel Lazio espellerà il gioco legale dal territorio. Il contrasto al gioco patologico non si ottiene eliminando l’offerta” (Audio integrale)

“Non siamo d’accordo sull’applicazione concreta del distanziometro nella Regione Lazio perché quando è stata concepita non è stata valutata nei suoi effetti reali. Applicandola alla lettera rende insediabile lo 0,7% del territorio di Roma, questo significa che il 99,3% delle imprese di gioco sul territorio laziale verrebbe escluso”. E’ quanto ha detto il presidente dell’associazione Acadi, Geronimo Cardia, durante un’intervista a Radio Capital.

“L’obiettivo è statale, è dello Stato che deve tutelare una serie di interessi pubblici, non sono solo i lavoratori e le imprese che sono incaricate di pubblico servizio. La presenza sul territorio di un’offerta pubblica di gioco è importante per lo Stato e per l’ordine pubblico, perché dà un presidio di legalità. E soprattutto è interesse dello Stato mettere a disposizione i prodotti di Stato, che sono misurati e controllati, piuttosto che lasciarli al libero arbitrio di un’offerta illegale che magari può mettere dei parametri di gioco davvero problematici”.

“Gli operatori di gioco incaricati di pubblico servizio e svolgono un lavoro previsto dallo Stato. Altre Regioni sono riuscite a coniugare il contrasto al gioco patologico con misure non fortemente repressive nei confronti delle aziende. Si pensi che la Regione Campania e Puglia hanno compreso il problema, prevedendo distanziometri con metrature inferiori con luoghi sensibili effettivamente necessari. Ma soprattutto hanno aggiunto delle politiche attive vere di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.

“Per i minori c’è assoluto divieto di gioco. Le conseguenze per chi non rispetta questa regola rischia gravissime sanzioni, fino alla chiusura. I controlli sono fatti bene. Uno strumento concreto è il registro di autoesclusione, applicabile anche dai familiari”.

Di seguito l’audio completo dell’intervista.

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