Distanziometro, Consiglio di Stato ordina la verifica della percentuale del territorio del Comune di Riccione disponibile per le attività di giochi

Il titolare di un’attività di giochi ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la riforma della sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna, che aveva confermato la validità della Delibera del Comune di Riccione che allargava il numero dei luoghi sensibili da cui le sale giochi devono avere una distanza minima di 500 metri.

Il Consiglio di Stato ha “ritenuto necessario richiedere all’organismo di verificazione, in persona del prof. Piergiorgio Vitillo, i seguenti chiarimenti in riferimento a quanto esposto nella relazione di verificazione”.

“La relazione del verificatore dovrà far appurare “quale sia la superficie occupata dalle aree che in via generale e astrattamente possono ospitare sale gioco e sale scommesse, che non ricadono all’interno dei buffer di 500 metri determinati dalla presenza dei luoghi sensibili, escludendo da questi ultimi i luoghi di aggregazione, non individuati nella prima delibera comunale (DG n. 87 del 18 marzo 2018), vale a dire escludendo i luoghi di aggregazione e gli ambiti di rispetto introdotti con la seconda delibera comunale (DG n. 200 del 21 giugno 2018); quale, quindi, sarebbe stata la percentuale di territorio urbanizzato disponibile, se l’amministrazione comunale non si fosse avvalsa della facoltà di integrare i luoghi sensibili già individuati in conformità alla normativa regionale con la prima delibera”.

Dunque, il Consiglio di Stato ha assegnato 60 giorni al verificatore per depositare la sua relazione, senza necessità di instaurazione del contraddittorio. ac/AGIMEG