Un ringraziamento al Codacons “per aver sollevato ancora una volta la problematica relativa alla tutela del giocatore e del consumatore, ma sono certo che le questure di tutta Italia svolgano un lavoro ineccepibile e in linea con le leggi e con l’ultima circolare emanata dal Ministero dell’Interno del 21 Maggio 2018, nella quale si esplicitano finalmente in maniera chiara i criteri per il rilascio delle licenze ex art. 88 e art. 86 del TULPS; non siamo certo noi a dover difendere il loro operato perché sono sicuro che se è stato dato riscontro della presenza di esercizi che non rispettano le norme, certamente saranno attività prive di licenze e non autorizzate. Per questo, poiché condivido con l’Avv. Rienzi l’interesse alla tutela della salute del giocatore, chiedo evidenza di quali e dove siano queste attività illegali così da poterle denunciare insieme agli organi competenti”. Così Domenico Distante, presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, commentando la notizia dell’invio da parte del Codacons di una diffida nei confronti di tutte le Questure italiane, nella quale viene chiesto di avviare le dovute indagini per accertare l’esistenza di eventuali violazioni.
“Sulla presenza di attività irregolari, vorrei avere un quadro più chiaro e completo dal Codacons – prosegue il presidente Sapar – così da poter contribuire anche noi come associazione, alla denuncia di questi locali privi di autorizzazione, e quindi incontrollabili, contrariamente a quanto avviene con i locali regolarmente autorizzati dalle autorità competenti che non solo garantiscono la legalità sul territorio ma tutelano anche i giocatori, specialmente quelli a rischio dipendenza, fornendo loro un primo soccorso”.
Ricorda Distante che “la proliferazione di attività e apparecchi illeciti è la chiara conseguenza del proibizionismo derivato dai vari distanziometri e limitazioni orarie imposto dalle diverse normative regionali nell’utilizzo degli apparecchi da intrattenimento per il gioco lecito. Ormai è chiaro e conclamato che le norme che impongono determinate distanze dai luoghi sensibili per l’installazione degli apparecchi non servono a nulla, se non a danneggiare le piccole e medie imprese del settore, i pubblici esercizi e i loro rispettivi occupati, senza peraltro risolvere i problemi legati al GAP, visto che il giocatore patologico si sposterà verso altre offerte di gioco, fruibili anche online e spesso illegali”.
Il presidente Sapar ringrazia “le questure e tutte le forze dell’ordine per il lavoro che ogni giorno svolgono a tutela di tutti noi cittadini; ringrazio anche l’Avv. Rienzi per l’attenzione posta nei riguardi dei diritti del cittadino e lo invito ad un incontro conoscitivo al fine di organizzare insieme un tavolo permanente per il monitoraggio del gioco legale, la tutela dei consumatori e dei giocatori”. lp/AGIMEG