“L’attività si inserisce in un filone più ampio che stiamo sviluppando. Appena due mesi fa abbiamo svolto un’attività analoga nello stesso settore nei confronti di un altro gruppo criminale che sostanzialmente con le persone arrestate oggi si gestisce il regime di duopolio del sistema dei giochi e scommesse. L’attività è stata svolta sia per il sistema degli apparecchi da gioco installati presso bar, ristoranti, sale ricevimento, ricevitorie, sale giochi; sia questo gruppo criminale era interessato alla raccolta di scommesse sportive. La particolarità delle scommesse sportive è che devono essere gestite tutte su una piattaforma nazionale, perchè le raccolte devono essere gestite dallo Stato. I criminali avevano ideato uno schema che gli consentiva di raccogliere le puntate illegalmente e di gestirle su sistemi di bookmaker stranieri, incassando la totalità delle vincite”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Francesco Di Sabato in merito all’operazione Dirty Slot che ha portato all’arresto di 10 persone e al sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 7 milioni di euro. L’indagine ha fatto luce su estorsioni, truffe informatiche e gioco d’azzardo, in una organizzazione che secondo gli investigatori è in grado di imporre con metodo mafioso l’avvio, la gestione e il controllo del mercato del gaming legale e illegale. “Le Vlt – ha aggiunto – devono essere collegate alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in quanto deve essere portato il conto di ogni giocata, e su quei conti vengono fatti i relativi prelievi. Si erano così dotati di esperti informatici che avevano ‘taroccato’ le schede degli apparecchi da gioco consentendo di interrompere le comunicazioni tra Vlt e l’Amministrazione dei Monopoli, così sono riusciti ad evitare di versare le somme previste sui prelievi, incassando tutto loro. Hanno poi costituito una serie di società intestate a prestanomi nella prospettiva e nell’idea di poter eventualmente sviare le indagini e non rendere riconducibili a se stessi tutti i patrimoni che avevano accumulato attraverso questo sistema di giocate illegali. Per questo motivo, oltre agli arresti stiamo eseguendo anche sequestri di patrimoni, quindi delle quote delle società, autovetture, conti correnti, polizze assicurative, depositi bancari. Avevano raccolto un patrimonio che abbiamo stimato intorno ai 7 milioni di euro. Oggi stiamo sequestrando anche dei conti che si erano aperti a San Marino dove erano stati portati una serie di cifre in contanti, del valore di circa 250mila euro”, ha continuato. “Il gruppo criminale si serviva dell’appoggio di un clan, famiglia affermata della Sacra Corona Unita, che utilizzava intimidazioni e minacce nei confronti di gestori di bar, ristoranti, sale che in prima battuta si rifiutavano di installare presso i loro esercizi gli apparecchi. Si è arrivati alla minaccia, alle ripercussioni, persone picchiate, proiettili che sono stati fatti trovare sull’ingresso dei negozi. Il tipico sistema di intimidazione mafiosa. Inoltre, – ha detto – i gestori di alcuni locali dove erano installati macchinari gestiti da un’altra società, che qualche mese fa abbiamo bloccato e i cui componenti sono stati arrestati, nell’impossibilità di dare soddisfazione ad entrambi, avevano accettato di mantenere le Vlt dell’altro gruppo criminale pagando il pizzo al nuovo. Si trovava così taglieggiato da due diverse organizzazioni appartenenti ai clan”. “Tra le società interessate, per cui stiamo provvedendo ai sequestri, la Tekno Win. A questa sono collegate le seguenti società: l’americana Project srl, RPGames con sede a Milano in Via Monte Napoleone, APE Street Food, Maxal srl, New Service Società Cooperativa, Nazionale Giochi, che era una delle più importanti”, ha sottolineato ancora ad Agimeg. “Oggi concludiamo l’operazione perchè abbiamo eseguito sequestri ed arresti. Gli ulteriori sviluppi sono quelli di tipo patrimoniale, che continueremo a fare per verificare se oltre a tutti i patrimoni illecitamente accumulati di cui noi siamo a conoscenza, a seguito delle perquisizioni che stiamo svolgendo, ne emergano altri che erano stati occultati e che dovranno essere sequestrati”, ha concluso. cdn/AGIMEG