Distanze, anche il Tar Bolzano sospende la decadenza di una sala bingo, in attesa che il Consiglio di Stato rivaluti l’effetto espulsivo

Il Tar Bolzano ha sospeso la decadenza di una sala in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci sul giudizio di revocazione contro le sentenze sul distanziometro.

Le pronunce in questione risalgono al marzo scorso, il Consiglio di Stato – dopo aver richiesto una CTU – aveva concluso che il distanziometro non producesse un vero e proprio effetto espulsivo: “le simulazioni e i rilevamenti effettuati dal consulente tecnico d’ufficio hanno evidenziato la persistente sussistenza di uno spazio utile residuo nell’ambito dei singoli terrori comunali, bensì tendenzialmente ristretto, ma pur sempre idoneo e sufficiente per l’organizzazione economica delle attività delle sale giochi gestite dalle imprese odierne appellanti”. Contro queste sentenze, le sale hanno intentato dei giudizi di revocazione, in sostanza hanno chiesto allo stesso Consiglio di Stato di riesaminare la vicenda, in particolare i giudici non avrebbero valutato adeguatamente l’effetto espulsivo del distanziometro. I giudici di Palazzo Spada hanno dapprima sospeso l’efficacia della sentenza, e quindi hanno fissato l’udienza di merito per il 21 maggio prossimo.

Adesso, anche il Tar Bolzano, quindi preferisce attendere l’esito di questo giudizio, sia perché “nei propri scritti difensivi le Amministrazioni resistenti hanno espressamente richiamato, a fondamento delle rispettive difese, i principi espressi dalla sentenza” del Consiglio di Stato, sia perché “il suddetto giudizio di revocazione sia dirimente per la decisione della presente causa, avendo la stessa ad oggetto questioni identiche”. Ma sottolinea anche che il ricorso intentato dalla sala “non sia privo di elementi di fumus boni iuris e che sussista il pericolo di danno grave e irreparabile, atteso che l’esecuzione del provvedimento impugnato comporta la chiusura della sala giochi e il licenziamento del personale addetto”. rg/AGIMEG