La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un Decreto di confisca nei confronti di un imprenditore operante nel settore del gioco e delle scommesse di Castelvetrano, nel libero consorzio comunale di Trapani, del valore di circa 300 mila euro.
Il provvedimento di confisca ha riguardato l’intero compendio aziendale di due società di capitali e una ditta individuale, con sedi a Palermo e a Castelvetrano, operanti nel settore della ristorazione e nei servizi informatici di gestione di sale giochi e scommesse, un appartamento, un appezzamento a Castelvetrano, diverse auto e moto, 4 conti correnti bancari, una polizza assicurativa, depositi e rapporti con istituti di credito, beni già sottoposti a sequestro nel 2019 a seguito di un provvedimento cautelare anticipato emesso dallo stesso Tribunale di Trapani su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia.
Le indagini sono scaturite all’esito dell’operazione “Anno Zero” del 2018 nell’ambito della quale all’uomo è stata inflitta una condanna a 16 anni di reclusione e suffragate da dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia che avrebbero confermato l’espansione nella Sicilia occidentale di agenzie di scommesse affiliate a siti di gioco online a lui riconducibili, il quale avrebbe elargito periodiche somme di denaro, utilizzate sia per il sostentamento dei familiari del latitante capo clan di Castelvetrano, sia per quello dell’organizzazione mafiosa. Nello specifico, aveva organizzato parallelamente a quello legale, “un proprio sito di gioco illegale lucrando ingenti guadagni” con movimentazione di denaro contante e con il sistema “Skrill” che eludeva la normativa antiriciclaggio sul tracciamento delle ingenti operazioni.
cdn/AGIMEG