Decreto Dignità, Comincini (PD): “Divieto della pubblicità del gioco rischia di essere inefficace, necessaria ulteriore riduzione del numero degli apparecchi”. Ecco tutti gli interventi di questa mattina al Senato

“L’intenzione con cui abbiamo lavorato anche nella precedente legislatura a proposito del gioco non è stato mai orientato ad una misura di tipo strettamente economico, ma sempre a tutela del giocatore fragile. Sembrava che anche l’istituzione del numero verde, che è stato del tutto escluso, e che poteva rientrare in un ulteriore ordine del giorno, rientra nelle misure di tutela delle classi più deboli. Intervenire prendendo in carica i bisogni delle persone è più importante di questa massiva e ossessiva attenzione che reputo auspicabile, ma impossibile da realizzare, dello stop assoluto della pubblicità. Ci saranno le vittorie straordinarie che incentiveranno la gente a giocare. L’asse con cui abbiamo lavorato cerca di mettere al centro la tutela. Tutto quello che si deve fare è un fatto di giustizia stretta”. E’ quanto ha detto in Aula al Senato la senatrice Paola Binetti, UDC, in occasione della discussione del Decreto Dignità. “Nella battaglia contro le azzardopatie – ha aggiunto il senatore Comincini (PD) – è importante poter coinvolgere tutti gli attori presenti sul territorio e le articolazioni dello Stato. Crediamo che questa battaglia che si arricchisce di un ulteriore provvedimento debba coinvolgere le Asl, i servizi sociosanitari territoriali. Con l’emendamento 9 bis.1 chiediamo di poter inserire negli spazi dedicati al gioco una cartellonistica predisposta dalle Asl stesse che evidenzi i rischi correlati al gioco. Chiediamo di segnalare la presenza sul territorio di servizi di assistenza a supporto dei malati, delle famiglie e del reinserimento sociale. Chiediamo l’accesso degli operatori dei servizi dell’assistenza pubblica negli spazi dedicati al gioco perchè con le loro competenze verifichino quali persone siano a rischio. Al netto di queste considerazioni, mi preme sottolineare come il Governo abbia evidenziato come queste siamo delle prime misure in attesa di un riordino complessivo del settore dei giochi. Il rischio di queste seppur positive misure è di una possibile inefficacia. Senza un’operazione che riguardi la possibilità di eliminare altre macchinette nelle sale, il divieto della pubblicità rischia di essere inefficace. I Governi precedenti hanno portato ad una riduzione superiore al 30% degli apparecchi. Queste misure riducono gli spazi per il gioco. Vorrei ricordare al Ministro e Vice Presidente del Consiglio che durante la campagna elettorale ha più volte detto ‘c’è bisogno di semplificare le norme’, sarebbe stato utile non avere fretta di inserire queste misure in un decreto, quando dichiarate di voler intervenire in maniera più organica sul settore. Vi chiedo di considerare la gamma completa degli interventi”, ha concluso Comincini. “L’emendamento Comincini riguarda aspetti di competenza delle Regioni e in molte di queste vengono fatte. Ci auguriamo siano ampliate a livello nazionale, come il numero verde proposto dalla Binetti. Sul questo porteremo avanti una proposta di legge di natura parlamentare. Questo è un Decreto con cui abbiamo ritenuto di intervenire su una questione di urgenza. Ormai il dilagare dell’azzardo, l’aumento dell’offerta hanno fatto diventare l’azzardo la seconda azienda italiana con un milione di malati. Capisco che i colleghi del centrosinistra, molti dei quali avevano sottoscritto la proposta di legge del divieto totale della pubblicità nella scorsa legislatura senza vederlo attuato. Abbiamo affrontato lobby che non hanno mai osato toccare. Avete fatto qualche finta. Avete spostato l’offerta verso le Vlt. Non è ridurre del 30% le slot la soluzione, è iniziare a mettere un freno a questo settore, invertendo la tendenza andando a portare ad un calo costante dell’offerta e del raccolto”, ha detto Matteo Mantero (Movimento Cinque Stelle) al Senato. Davide Faraone (PD) ha invece aggiunto: “Si tratta di un tema che dovrebbe vedere tutto il Parlamento consenziente rispetto l’approvazione. I Parlamentari di maggioranza dovrebbero spiegarci come mai affermano di essere contrari a questo tipo di intervento ed essere favorevoli all’abolizione della pubblicità del gioco, come mai nel provvedimento continuate a mantenere stesse entrate che sarebbero state previste qualora questa pubblicità sarebbe stata negata. Come mai il Ministro non risponde su questo tema? Il nostro Governo eravamo andati in questa direzione, smettetela di fare gli ipocriti”. cdn/AGIMEG