Crisantemi (Gioconews): “Per riformare l’intero settore del gioco è necessario un confronto reale con tutte le parti in causa, tra cui gli operatori”

“Sono fermamente convinto che incontri come questo siano fondamentali per arrivare ad una regolamentazione efficace su questo settore molto tecnico. La definizione ludopatia è stata superata anche dagli ultimi interventi, facendo riferimento a definizioni derivanti dalla letteratura scientifica”. Lo ha dichiarato Alessio Crisantemi, Editore GiocoNews, durante il convegnoComunicare il gioco responsabile: gli obblighi degli operatori nel gioco legale” che si è svolta presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquirio al Senato della Repubblica.

“Oggi, la tecnologia ci può aiutare dal punto di vista del gioco responsabile sotto ogni punto di vista. Inoltre, è evidente che si stia facendo già tanto in questo senso e gli operatori stanno mettendo in atto diverse azioni per prevenire o intervenire sulle problematicità. Il giocatore problematico non è utile all’operatore, poiché il cliente ideale è chi spende poco ma in maniera continuativa. Anche lo Stato sta facendo importanti cose su questo tema”, ha sottolineato.Convegno "Comunicare il gioco responsabile: gli obblighi degli operatori nel gioco legale"

“Nel 2016 il nostro gruppo editoriale pubblico un libro, dove contiamo l’espressione “la questione territoriale”. All’epoca, quando presentammo questo libro, nel raccontare le sue complessità, mi ricordo che citai il libro di Sorrentino dal titolo “Hanno tutti ragione”. Lo ribadisco oggi perché su questo dibattito hanno davvero tutti ragione perché portano avanti tutti interessi costituzionali. Anche io penso che gli enti locali non debbano legiferare sul tema, ma è pur vero che essi rivendichino il diritto di poter dire la propria nei limiti del titolo quinto. Il tema è rendere questa macchina sostenibile. L’errore che è stato fatto fin dal primo momento è quello di incentrare tutto nella dicotomia “gioco sì” e “gioco no”. Non siamo all’anno zero, come non lo eravamo nel 2003 quando è stato legalizzato il gioco, poiché già all’epoca c’erano 800mila videopoker sul territorio. Sono dunque certo che la soluzione passi nell’affrontare l’intero settore nella sua complessità, senza creare interventi spot evitando le scorciatoie. A mio avviso, vanno coinvolti gli esperti e ci dovrà essere una concertazione vera. Al momento abbiamo un riordino fatto a metà, lasciando indietro il gioco fisico. Il tema però è che se non verrà completata anche l’altra parte di riordino verrà vanificata anche la parte relativa al gioco online. È fondamentale quindi arrivare ad un riordino complessivo“, ha aggiunto.

“In conclusione, siamo di fronte ad una situazione sospesa da troppo tempo perché è ancora in vigore il decreto dignità che impedisce la pubblicità, mentre il riordino del gioco obbliga gli operatori a comunicare in modo responsabile. È evidente anche qui che serve un approccio globale affinché vengano risolti tutti questi problemi”, ha concluso. ac/AGIMEG