“Oggi è il tempo della dignità, della parità, della legalità. Parole che racchiudono principi importanti. Eppure, questo è lo stesso tempo in cui subiamo una discriminazione unica nel suo genere”.
E’ quanto si legge in una lettera del Comitato Donne in Gioco a politici ed istituzioni per presentare l’evento socio-culturale organizzato per il prossimo 19 luglio a Roma e chiedere di eliminare la retroattività dalla legge regionale del Lazio che andrà in vigore, salvo proroghe, il prossimo 28 agosto.
“Siamo gli operatori del gioco pubblico, imprenditrici e imprenditori, lavoratrici e lavoratori, persone che hanno investito e lavorano in un settore che deve essere gestito al meglio per prevenire il gioco minorile e il Disturbo da gioco d’azzardo patologico (DGA).
Lo sappiamo perché è il nostro lavoro, perché siamo madri e padri anche noi e vogliamo continuare a tutelare, in primo luogo, tutti coloro che decidono di frequentare i nostri esercizi, perché il gioco resti per tutti solo intrattenimento. Così come vogliamo essere simbolo della lotta all’illegalità con i nostri presidi di sicurezza sul territorio fatti di norme, tracciamenti, controlli.
Dal 28 agosto, con l’entrata in vigore della legge regionale 5/2013, invece, più di mille imprese specializzate a conduzione familiare chiuderanno e quasi 5mila tra bar e tabacchi potrebbero entrare in crisi, andando ad aggiungersi alle oltre 100mila aziende a rischio fallimento censite dal Cerved per l’aumento dei prezzi di materie prime e gas.
Il tutto per effetto di una legge retroattiva, che incide non solo sulle nuove aperture, ma anche sulle imprese esistenti, andando a violare quel principio di legittimo affidamento più volte ribadito dalla Corte Costituzionale e cancellando nel Lazio l’offerta di gioco pubblico e legale.
Eppure, numerosi studi, compresa una recente indagine della Società di Psichiatria condotta proprio nel Lazio, hanno dimostrato quanto le distanze dai luoghi sensibili – il cosiddetto “distanziometro” – provochino effetti controproducenti proprio sui giocatori patologici e compulsivi.
Il 19 luglio a Roma, in piazzale Flaminio, daremo vita a una grande festa di comunità, un evento socio-culturale legato al tema del gioco pubblico, ai valori di legalità e tutela della salute che animano ogni giorno il nostro impegno. Vi aspettiamo dalle ore 18.00 per confrontarci, per conoscerci, per comprendere insieme come il gioco possa e debba restare solo puro intrattenimento.
Per questo, il nostro appello è al buon senso, vi esortiamo a dar vita a quei valori, quei principi di dignità, parità, legalità. Eliminate la retroattività!“. es/AGIMEG